The Walking Dead 11x19 "Variante" e 11x20 "Quello che abbiamo perso": la recensione

Gli episodi di The Walking Dead 11x19 e 11x20 regalano una svolta narrativa che getta le basi per l'ultimo capitolo della storia

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La recensione degli episodi 11x19 e 11x20 della serie The Walking Dead, disponibili su Disney+

Gli episodi 19 e 20 della stagione 11 di The Walking Dead, Variante e Quello che abbiamo perso, permettono di scoprire le conseguenze su tutti i personaggi che si trovano nel Commonwealth dopo la morte di Sebastian Milton. La situazione porta a nuovi problemi per i protagonisti e a un'uscita di scena che avviene in modo inaspettato, ma inevitabile.

Le conseguenze della morte di Sebastian Milton

Variante, il diciannovesimo capitolo della storia, rivela fin da subito che al centro della narrazione ci sarà Eugene, il personaggio affidato a Josh McDermitt di cui si ripercorre il passato fin dalla sua prima apparizione all'epoca della lotta contro i Salvatori. Il breve montaggio riassuntivo permette di ricordare come la verità non sia mai stata uno dei suoi punti di forza, gettando così le basi per sottolinearne l'evoluzione.
La puntata mostra infatti Eugene alle prese con la scelta di fuggire insieme al suo gruppo di amici o rimanere nel Commonwealth per provare a salvare Max (Margot Bingham). Nel frattempo Mercer (Michael Hames Shaw) si ritrova a fare i conti con la sorella, che non vuole accettare più passivamente una situazione ingiusta, mentre Princess (Paola Lazaro) condivide nuovi dettagli del suo drammatico passato, dimostrando però la sua forza d'animo e la voglia di mantenere il controllo sulla propria vita, nonostante la realtà apocalittica che la circonda, sottolineando inoltre l'importanza delle persone che l'hanno accolta senza giudicare e pregiudizi, regalandole una chance di una vita nuova. Lazaro e Shaw interpretano molto bene una sequenza particolarmente emotiva che non scivola tuttavia mai nella sovraesposizione dei sentimenti, radicando espressioni e intenzioni nella possibile realtà.


A livello emotivo, e anche narrativo, assume inoltre particolarmente importanza il viaggio compiuto da Aaron (Ross Marquand), Lydia (Cassady McClincy), Jerry (Cooper Andrews) ed Elijiah (Okea Eme-Akwari) verso Oceanside che permette alla giovane di esprimere i suoi dubbi nel riuscire a superare il trauma causato dalla morte di Henry, in modo da poter apprezzare pienamente il suo legame con Elijah. Il dialogo con Aaron ricorda, con semplicità e molta onestà, le conseguenze delle perdite vissute e il lato più drammatico della vita post-apocalisse, lasciando però spazio a una speranza che da sempre è uno dei temi alla base della storia dei protagonisti di The Walking Dead. Il percorso compiuto da questo gruppo di personaggi introduce anche la tanto discussa variante degli zombie che si comporta in modo meno irrazionale ed è in grado di compiere gesti semplici, ma molto pericolosi, lasciando la curiosità negli spettatori di scoprire se la serie, o gli spin-off, approfondirà le cause e gli aspetti scientifici legati all'esistenza dei morti viventi.

Mentre Daryl (Norman Reedus) cerca di organizzare la fuga, Rosita (Christian Serratos) decide di aiutare Eugene provando a trovare Max che viene però arrestata e si rifiuta di firmare una falsa dichiarazione in cui dovrebbe dichiarare di soffrire di depressione.
Uno degli elementi più interessanti che getta le basi per l'episodio 20 è il modo in cui Pamela Milton (Laila Robins) interagisce con Lance (Josh Hamilton) nella sua cella, usando i metodi del suo ex braccio destro per determinare il suo destino, lasciandolo in una situazione drammatica.

Un'alleanza molto fragile

L'episodio 20 riprende la narrazione concentrandosi proprio sul racconto di quanto accaduto a Hornsby, regalando uno dei capitoli della storia di maggiore impatto grazie al mix di azione e scelte personali.
Carol si ritrova infatti subito alle prese con l'attacco dei membri del Commonwealth che hanno rapito i suoi amici e anche i bambini, costringendo lei e Daryl a stringere un'inaspettata alleanza con il loro nemico, segnato emotivamente dalla sua permanenza in cella, e pronto a vendicarsi di Pamela.
La serie, dopo una lunga attesa, dà inoltre finalmente spazio a Yumiko (Eleanor Matsuura) che si ritrova a fare i conti con le richieste del governatore Milton, che la vorrebbe pronta a lottare in tribunale contro Eugene, e il desiderio di proteggere il fratello Tomi (Ian Anthony Dale) e i suoi amici. Ad animare la giovane è inoltre un senso di giustizia che va oltre le alleanze e il possibile tornaconto personale.
Guardando la puntata appare chiaro che l'alleanza tra Daryl e Carol avrebbe dato vita a uno spinoff davvero interessante, considerando il legame che unisce i due amici e la loro evoluzione all'interno dell'universo di The Walking Dead, elementi che li hanno resi una presenza imprevedibile e al tempo stesso in grado di far assumere alla semplice lotta per la sopravvivenza delle sfumature a livello emotivo e tematico che sostengono il racconto anche nei passaggi a vuoto che richiedono di mettere da parte ogni logica razionale mentre si segue la ricerca in collaborazione con Lance.
Melissa McBride rimane una vera garanzia per quanto riguarda la sua capacità di interpretare una donna che è sopravvissuta all'apocalisse, anche dal punto di vista personale e prima dell'arrivo degli zombie, e la cui freddezza nei momenti chiave, come l'inaspettato epilogo della sua alleanza con Hornsby, permette agli autori di mantenere costantemente alta la tensione degli spettatori.

Gli sceneggiatori di The Walking Dead, mentre l'ultimo gruppo di puntate si sta avvicinando rapidamente, sembrano ancora in grado di delineare un intreccio non prevedibile che unisca emozioni e azioni in egual misura. Il gran numero di personaggi coinvolti frammenta forse più del dovuto la narrazione, obbligando gli autori a concentrarsi di volta in volta solo su alcuni dei protagonisti, ma la serie riesce a lasciare la voglia di scoprire cosa accadrà prima che venga scritta la parola fine alla storia principale tratta dai fumetti di Robert Kirkman.

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