The Walking Dead 11x16 "Atti divini": la recensione

The Walking Dead 11 va in pausa dopo l'episodio "Atti divini" che getta le basi per gli spinoff e per la battaglia finale

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Spoiler Alert
La recensione dell'episodio 16, intitolato Atti divini, della stagione 11 di The Walking Dead

La stagione 11 di The Walking Dead, l'ultima che verrà prodotta, arriva alla sua seconda pausa con l'episodio 16, Atti divini (da oggi disponibile su Disney+) e, nonostante sia forse un midseason finale un po' sottotono rispetto alle precedenti annate, regala alcuni momenti davvero memorabili.
Con soli otto episodi prima dell'epilogo dello show tratto dai fumetti di Robert Kirkman, gli autori stanno infatti già gettando le basi per gli spinoff annunciati e preparando i fan a quello che accadrà ad altri dei personaggi principali.

La trama di The Walking Dead 11x16

La puntata si apre con Maggie (Lauren Cohan) che porta via Hershel da Hilltop e ammette che forse potrebbe essere arrivato il momento di rinunciare alla comunità che aveva contribuito a costruire dopo la morte di Glenn con così tanto impegno. A convincerla ad allontanarsi dall'area è stato l'intervento di Lance (Josh Hamilton) che ha minacciato seriamente la sicurezza del figlio. Maggie decide quindi di affidare Hershel a Negan (Jeffrey Dean Morgan) e, un po' a sorpresa, gli rivela che non lo perdonerà mai per aver ucciso il marito, tuttavia aver salvato il figlio le ha fatto capire che può fidarsi di lui ed essere sicura che lo difenderà se dovesse essere in pericolo mentre lei cerca di eliminare il problema rappresentato da Lance che, nel frattempo, ha ingaggiato Leah (Lynn Collins) dandole il compito di ucciderla. La missione letale, dopo che Leah riesce a catturare la sua nemica e inizia a torturarla, sembra destinata ad avere successo, fino a quando Daryl entra in azione.

Tra le mura di Commonwealth, invece, Rosita (Christian Serratos), Connie (Lauren Ridloff), Kelly (Angel Theory), Eugene (Josh McDermitt) e Max (Margot Bingham) decidono di agire per entrare in possesso delle prove necessarie a dimostrare che i leader della comunità stanno mentendo e nascondendo dei crimini. La situazione potrebbe metterli seriamente in pericolo, tuttavia, la loro voglia di giustizia e fare la cosa giusta li spinge a rischiare.

The Walking Dead Maggie Hershel

Un segno "divino" tra scelte molto umane

Il midseason finale dell'ultima stagione di The Walking Dead compie un ottimo lavoro nel fondere le scelte individuali e sottolineare come certi eventi siano inevitabili e "destinate ad accadere". L'atmosfera cupa, sottolineata dagli insetti che spingono i protagonisti a pensare che sia un segno divino, anima un capitolo della storia che porta a una drammatica svolta che era ormai attesa e prevedibile.

Gli sceneggiatori, poche settimane dopo l'annuncio, sembrano aver gettato le basi per lo spinoff Isle of the Dead con protagonisti Maggie e Negan, il cui rapporto compie un importante passo in avanti avendo reso impossibile non notare che l'ex leader dei Salvatori ha comunque una sua morale e dei valori che lo animano, oltre ad aver trovato un equilibrio che gli ha permesso di entrare in un nuovo capitolo della sua vita.
Il personaggio di Lauren Cohan è al centro di una puntata che, nonostante a livello narrativo sembra aver subito fin troppi tagli, riesce a mantenere alta la tensione. Il confronto con Leah, purtroppo, appare fin troppo sopra le righe per risultare credibile, ma gli sceneggiatori hanno delineato un momento inaspettato e in grado di lasciare il segno con l'intervento di Daryl, che senza troppe sorprese è andato contro i militari del Commonwealth. Il protagonista affidato a Norman Reedus prende una decisione istintiva e drammatica ribadendo così quali sono le sue priorità e gli affetti a cui tiene. Daryl non esita infatti a porre fine alla vita di una donna che ha amato per difendere l'amica con cui ha affrontato numerosi ostacoli e ha lottato per la sopravvivenza, formando un legame indissolubile con la sua "famiglia".

Lance, puntata dopo puntata, è invece diventato un nemico davvero temibile con il suo mix di razionalità e follia, avendo mantenuto la mente in una realtà pre-apocalittica e alimentato la sua voglia di potere sfruttando le difficoltà che contraddistinguono la nuova realtà.
Se Pamela Milton dovrà affrontare una ribellione interna, è invece il suo braccio destro ad alimentare la violenza e a provare ad assumere il controllo seminando terrore e morte. L'insieme di strategia politica e spietato tentativo di liberarsi di ogni possibile nemico e problema lo rende una presenza oscura e minacciosa che renderà l'ultimo capitolo della storia sicuramente interessante.

The Walking Dead 11x16 Leah

Dal punto di vista strategico, invece, nell'episodio 16 di The Walking Dead 11 è ben costruita la progressiva costruzione di una ribellione all'interno del Commonwealth utilizzando strumenti tradizionali come la stampa e le spie interne.
Il coraggio di Max, che si ritrova a fare il doppio gioco, è un tassello importante nella catena di eventi che porterà a un possibile tentativo di trasformare radicalmente dall'interno la comunità. Gli autori riescono con bravura a gestire questo elemento, pur non rendendo forse davvero evidente quanto sia potenzialmente devastante per l'apparente normalità che ha contraddistinto la vita all'interno del gruppo mentre al di fuori dei confini del Commonwealth la vita aveva perso quasi ogni punto di contatto con l'esistenza pre apocalisse zombie.

Gli ultimi minuti della puntata danno spazio alle conseguenze delle scelte prese dai protagonisti e la narrazione, pur non concludendosi lasciando realmente in sospeso gli spettatori, suscita quel senso di oppressione e pericolo che sarà alla base dell'ultimo gruppo di episodi.
Con il destino di alcuni dei personaggi già svelato dagli annunci degli spinoff, è il futuro del resto del gruppo che ormai i fan hanno imparato a conoscere ad amare a restare incerto. Trattandosi di The Walking Dead è più che certo che prima dell'addio ci sarà spazio per morti inaspettate e drammatiche, resta però da capire quanto verranno realmente giustificate e sostenute da una narrazione che ormai deve fare i conti con un numero di personaggi in gioco davvero numeroso.

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