The Walking Dead 11x13 "Signori della guerra" e 11x14 "ll Cor dei putridi": la recensione

La recensione degli episodi 13 e 14 dell'undicesima stagione della serie The Walking Dead, Signori della Guerra e Il Cor dei Putridi

Condividi
Spoiler Alert
La recensione degli episodi 13 e 14 della stagione 11 di The Walking Dead, disponibili su Disney+.

Signori della Guerra e Il Cor dei putridi, gli episodi 13 e 14 della stagione 11 di The Walking Dead compongono un racconto in due parti destinato a portare la narrazione al cliffhanger introdotto nella prima puntata inedita di questa seconda parte dell'ultimo capitolo della storia.
L'intervento di Maggie (Lauren Cohan) e la reazione di Aaron (Ross Marquand) e Gabriel (Seth Gilliam) alla missione poco pacifica del Commonwealth sembra infatti destinata a gettare le basi per il momento in cui Daryl (Norman Reedus) proverà a convincere l'amica a far entrare nella comunità di Hilltop il gruppo guidato da Lance (Josh Hamilton).

The Walking Dead 11 propone con gli episodi 13 e 14 dà una svolta alla storia

La storia riprende con Lydia (Cassady McClincy) pronta a trasferirsi tra le mura del Commonwealth, ritrovandosi però insieme a Elijah di fronte all'arrivo di un giovane ferito e in fin di vita che chiede aiuto sostenendo che qualcuno sta venendo ucciso e invocando il loro intervento prima di morire. Tra le mani ha una mappa su cui è segnato il percorso per arrivare a Hilltop. Maggie, inizialmente, si rifiuta di intervenire, decidendo poi di indagare su quanto è accaduto. Un passaggio molto interessante della puntata è la conversazione che avviene in macchina e in cui la leader della comunità prova a spiegare ai giovani perché ha deciso di non accettare l'aiuto del Commonwealth, ricordando il motivo per cui la comunità sembra aver accolto così tanto consenso tra i sopravvissuti all'apocalisse zombie. L'apparizione di Aaron porta quindi a compiere un flashback in cui si spiega cosa ha portato alle nuove morti. Il personaggio affidato a Ross Marquand ha infatti coinvolto Gabriel (Seth Gilliam) per occuparsi di una missione per conto del Commonwealth, tuttavia Carlson (Jason Butler Harner), scelto da Lance per guidare quello che doveva essere un incontro pacifico con un gruppo di circa 40 persone che vivono in un condominio isolato, dimostra fin da subito di avere un approccio più violento che diplomatico nonostante il religioso e Aaron condividano tutte le loro preoccupazioni. A guidare il gruppo di sopravvissuti che vivono nell'edificio è Ian (Michael Biehn), piuttosto orgoglioso della sua collezione di teschi che sostiene appartengano a chi ha cercato di ingannarlo.
L'interazione prende purtroppo una svolta drammatica che riconduce la narrazione a dove si era interrotta. A dare la mappa a Jesse, il giovane che faceva parte della missione guidata da Carlson, è stato infatti Negan (Jeffrey Dean Morgan) che ora fa parte della comunità che viveva in modo isolato dal resto dei sopravvissuti. La puntata successiva regala quindi l'interessante rivelazione che durante i sei mesi dopo il suo allontanamento da Maggie, l'ex leader dei Salvatori non solo si è sposato con Annie (Medina Senghore), ma sta anche per diventare padre. Negan aiuta a nascondere Lydia e gli altri e, inoltre, salva Hershel (Kien Michael Spiller), pur ritrovandosi di fronte a una reazione inaspettata da parte del bambino quando scopre che lui è stato il colpevole della morte del padre. Grazie a un piano ben ideato, la minaccia rappresentata da Carlson viene rapidamente eliminata.
Nel Commonwealth, nel frattempo, Daryl (Norman Reedus) e Rosita (Christian Serratos) vengono obbligati da Sebastian (Teo Rapp-Olsson) a compiere una missione con lo scopo di recuperare un'ingente somma di denaro, scoprendo così che non sono stati i primi a dover affrontare quel pericolo e trovandosi ben presto alle prese con una situazione risolta solo grazie all'intervento di Carol (Melissa McBride), che scopre poi il coinvolgimento di Lance, e Mercer (Michael James Shaw).

The Walking Dead episodio 11x13

Le basi per uno scontro ormai inevitabile

Gli autori di The Walking Dead, in questa seconda parte dell'ultima stagione, hanno gettato con attenzione le basi per l'inevitabile scontro sui vari fronti, facendo rientrare inoltre in scena personaggi che erano temporaneamente rimasti esclusi dal racconto. L'idilliaco mondo del Commonwealth ha progressivamente mostrato tutti i suoi problemi e difetti, tra disuguaglianze sociali e legami con denaro e potere che sembrano quasi assurdi nella realtà post-apocalittica in cui vivono tutti i personaggi. Il confronto con la vita delle comunità di Hilltop, Oceanside e Alexandria è portato progressivamente agli estremi obbligando riflettere su come di fronte alle avversità si possa cercare un miglioramento, perdere la propria umanità o rimanere ancorati a un passato impossibile da ricreare. La mancanza di rispetto per la vita umana dimostrata da Sebastian Milton, totalmente incapace di rispettare il prossimo e di essere consapevole del proprio reale valore, è solo la punta dell'iceberg di una realtà che nasconde il peggio dietro un'immagine di efficienza e giustizia. Quando accaduto a Eugene (Josh McDermitt), le scoperte compiute da Carol e le scomparse emerse in città legate al movimento che vuole ribellarsi al governo, raggiungono il culmine con l'esperienza vissuta da Rosita e Daryl per recuperare del denaro che possiede valore solo tra le mura del Commonwealth, dove anche le questioni mediche sono gestite in base alla propria posizione sociale. Le scelte compiute da Lance ora fanno scendere inesorabilmente un'ombra sull'intera struttura alla base della comunità, confermando un piano di espansione e dominio che ha ben poco di altruistico. Le morti causate da Carlson pur di scoprire quanto accaduto a un camion di armi non può che portare Maggie e gli altri protagonisti a prendere totalmente la distanza dai piani del nuovo gruppo, consapevoli della brutalità e della violenza a cui sono disposti a ricorrere.
Lo scontro appare ora totalmente inevitabile e la terza parte dell'ultima stagione, quasi sicuramente, darà spazio a una nuova guerra che si preannuncia come particolarmente brutale e senza esclusione di colpi, considerando inolte l'esistenza di un movimento interno pronto a ribellarsi.

The Walking Dead Annie Negan

Negan torna da assoluto protagonista

Il secondo elemento particolarmente significativo delle puntate 13 e 14 della stagione 11 di The Walking Dead è, inoltre, il ritorno in scena di Negan. L'annuncio della realizzazione di uno spinoff che lo vedrà protagonista accanto a Maggie permette di avere una prospettiva stimolante agli eventi portati in scena, avendo la certezza che i due protagonisti non perderanno la vita. Il ritorno del personaggio è all'insegna di una nuova fase, totalmente nuova, per l'ex spietato leader dei Salvatori. Finalmente distante da chiunque ne conosca il passato o abbia vissuto in prima persona le conseguenze delle sue azioni, Negan sembra sia riuscito a iniziare realmente un nuovo capitolo della sua vita e a trovare una comunità in cui si sente accettato e al sicuro. Sarà interessante scoprire se la serie regalerà una puntata totalmente dedicata al suo incontro con Annie e al modo in cui i due siano diventati una coppia, ma le prime scene che vedono protagonisti i nuovi coniugi risultano particolarmente interessanti, avendo fatto emergere il lato più sensibile e protettivo dell'uomo. Jeffrey Dean Morgan regala inoltre un'interpretazione davvero emozionante nel confronto con il piccolo Hershel grazie alla sua capacità di esprimere un mix di rimpianto e comprensione che non lascia indifferenti. Il modo in cui protegge il figlio di Maggie, e l'intero gruppo che si sta nascondendo per sopravvivere al gruppo armato del Commonwealth, dimostra ancora una volta la sua capacità di far parte di una comunità e prendersene cura, elemento in passato emerso a tratti, in particolare con i membri più vulnerabili come Lydia e Judith. Il ruolo attivo avuto da Negan nel fare giustizia contro le azioni violente compiute da Carlson, in vista del futuro spinoff, potrebbe portarlo a un avvicinamento a Maggie che, seppur quasi certamente incapace di dimenticare l'omicidio di Glenn, potrebbe notare il cambiamento e la sua voglia di aiutare e integrarsi, come accaduto ad altri protagonisti.

The-Walking-Dead-11x14-1

Dopo alcuni episodi che hanno messo da parte l'azione, la serie è inoltre ritornata a offrire dei momenti in cui il pericolo rappresentato dagli zombie torna a essere in primo piano. Le scene con al centro Rosita e Daryl, a causa dei già annunciati progetti per la saga, sono però prive di quell'incertezza riguardante il destino dei protagonisti che contraddistiguevano le prime stagioni. Senza mai il timore di inaspettate uscite di scena, la serie ha perso molto della tensione che permettevano di sostenere quei passaggi della storia coinvolgendo gli spettatori e tenendoli incollati alle sedie.
The Walking Dead 11, con gli episodi 13 e 14, si avvia così alle battute finali della seconda parte del suo capitolo conclusivo con un insieme di elementi positivi e altri più deboli e poco incisivi, lasciando inoltre ben poco spazio all'immaginazione per quanto riguarda l'identità del "nemico" che dovranno affrontare i beniamini del pubblico prima che cali il sipario sull'ormai "storica" serie tratta dai fumetti di Robert Kirkman.

Continua a leggere su BadTaste