The Walking Dead 11x09 "No Other Way": la recensione

The Walking Dead torna sugli schermi con il nuovo episodio dell'undicesima stagione, concludendo storie lasciate in sospeso e gettando le basi per un interessante sviluppo

Condividi
Spoiler Alert
La recensione dell'episodio No other way, che segna il ritorno di The Walking Dead con la seconda parte dell'undicesima stagione

La stagione 11 della serie The Walking Dead ritorna sugli schermi televisivi con l'episodio intitolato No other way che riprende la storia da dove si era interrotta per chiudere delle parti lasciate in sospeso e gettare le basi per il secondo atto dell'epico finale dell'adattamento tratto dai fumetti di Robert Kirkman.

Chiudere un capitolo per aprirne un altro

Come anticipato dal video diffuso online dei primi quattro minuti della puntata, sugli schermi il racconto riprende dall'attacco lanciato da Leah contro Maggie, Negan ed Elijah, mentre Gabriel sembra essere passato inosservato.
Nonostante le divergenze, i personaggi interpretati da Lauren Cohan e Jeffrey Dean Morgan devono unire le forze per non essere uccisi da Carver che, con l'intervento di Daryl, decidono di tenere in ostaggio per provare ad allontanarsi dai nemici e ottenere le provviste di cui hanno bisogno. Leah, seppur pensi di avere tutto sotto controllo, si ritrova in difficoltà e le scelte prese da Maggie in questa difficile situazione avranno delle ripercussioni importanti sui prossimi capitoli della storia come rivelano le interazioni con Daryl e Negan.
Ad Alexandria, invece, con un po' di tensione ma senza particolari sorprese, si risolve la complicata emergenza nel seminterrato allagato e dell'invasione dei walker e gli abitanti hanno solo pochi minuti di pausa da conflitti interni ed esterni, prima di dover fare i conti con un inaspettato arrivo alle porte della comunità.
La puntata si conclude poi con un nuovo salto temporale, questa volta di sei mesi, che permette di capire in che direzione sta muovendosi la storia di ognuno dei personaggi.
The Walking Dead No Other Way

Con No Other Way la storia di The Walking Dead compie dei passi in avanti

The Walking Dead era obbligata a chiudere delle storie rimaste in sospeso per poter far compiere degli importanti passi in avanti alla storia dei protagonisti. No Other Way riesce proprio in questo suo obiettivo, in particolare per quanto riguarda quattro dei suoi protagonisti: Maggie, Daryl, Negan e Gabriel.

Il personaggio interpretato da Lauren Cohan, dopo quanto accaduto nel corso della sua missione, si ritrova a dover prendere più di una scelta difficile e da leader, dimostrando determinazione e un cambiamento interiore che sarà sicuramente centrale, come rivela il flashforward, negli eventi ambientati nei mesi successivi. Maggie ha sempre dimostrato di possedere una grande umanità, tuttavia quanto accaduto durante la ricerca delle provviste e le drammatiche perdite subite, le hanno fatto perdere quella speranza e positività che l'ha contraddistinta negli anni in cui si è innamorata di Glenn, portandola all'inevitabile consapevolezza che sia necessario agire per sopravvivere e per salvare la propria comunità e le persone che si amano.
Particolarmente ben riusciti e ideati sono i momenti in cui Maggie e Negan si ritrovano a dover unire le forze e interagiscono. La bravura di Jeffrey Dean Morgan riesce infatti a far capire come sia consapevole del lato "oscuro" delle azioni compiute dalla leader di Hilltop e sembra quasi prevederne le conseguenze. Negan, dopo la battaglia contro i Sussurratori e i tentativi di integrarsi ad Alexandria, sembra aver raggiunto una maggiore consapevolezza personale e aver imparato dagli errori compiuti in passato, non lasciando più così nulla al caso. Uno degli elementi legati all'ex villain che, almeno in questo ritorno dello show sugli schermi, rimane in sospeso è il suo rapporto con Lydia: la breve sequenza in cui la giovane affidata a Cassady McClincy scopre cosa è accaduto durante la missione fa infatti presupporre che la ragazza, che ha stabilito un legame profondo con Negan, non sembra aver intenzione di perdere del tutto i contatti con lui. Sarà interessante, inoltre, scoprire in che modo proseguirà la storia di Judith che, nella precedente stagione, ha fatto emergere il lato più umano dell'ex capo dei Salvatori.
Nonostante uno spazio più limitato, l'evoluzione di Gabriel si dimostra affascinante e ben gestita dal punto di vista della sua precedente incrollabile fede, ora messa a dura prova dalla realtà quotidiana. Il personaggio affidato a Seth Gilliam sta facendo i conti con i segni lasciati, nel fisico e nell'anima, dalla lotta per la sopravvivenza e l'attore riesce a interpretare nel migliore dei modi la sofferenza e la stanchezza provate dal religioso.
Daryl, inoltre, sta facendo emergere la sua parte più "umana", dimostrando come il passato traumatico e le perdite subite gli abbiano fatto apprezzare il valore dell'amicizia. Dall'evoluzione del suo rapporto con Carol allo spazio dato alla sua relazione con Leah, il personaggio affidato a Norman Reedus sta progressivamente riempiendo il vuoto lasciato da Rick Grimes quasi come guida morale del gruppo e persona in grado di vedere sempre il lato migliore delle persone, cercando di intravedere la speranza anche nelle situazione più complicate.

Non tutto a livello narrativo funziona come dovrebbe e gli eventi ambientati ad Alexandria, seppur spettacolari, non creano la tensione voluta, non suscitando in nessun momento il dubbio che le giovani protagoniste siano realmente a rischio.
Gli scontri tra walker, nemici e il confronto finale con ciò che rimane dei Mietitori sono però costruiti piuttosto bene a livello visivo e sostengono una puntata soddisfacente e coinvolgente.

Gli ultimi minuti, inoltre, anticipano degli sviluppi piuttosto intriganti per quanto riguarda le dinamiche esistenti all'interno delle comunità di Hilltop e Alexandria e sarà interessante scoprire come si arriverà al punto mostrato negli attimi conclusivi.
Dopo un calo, dal punto di vista qualitativo e narrativo, The Walking Dead sembra stia tornando a offrire dell'intrattenimento ben calibrato tra spettacolarità e riflessione su tematiche universali e personali.

Continua a leggere su BadTaste