The Walking Dead 10x10 "Stalker": la recensione
La recensione dell'episodio di The Walking Dead intitolato Stalker, il decimo della decima stagione
Il fedele braccio destro della leader dei Sussurratori riceve il compito di trovare la ragazza che ha rivelato informazioni ai loro nemici e riesce a introdursi oltre le mura di Alexandria grazie a un tunnel scavato a insaputa degli abitanti. Gamma si è infatti presentata alle porte della comunità per rivelare che Alpha ha teso una trappola al gruppo guidato da Carol, dichiarando di essere disposta a segnare su una mappa l'ubicazione dell'entrata alle caverne. Gabriel (Seth Gilliam) e Rosita (Christian Serratos) inizialmente non si fidano di lei, ma cambiano idea dopo aver scoperto le vere motivazioni che la spingono a voler tradire Alpha. Beta entra in azione di notte uccidendo e trasformando alcuni abitanti in walker, in modo da creare il caos e individuare dove è tenuta Gamma che, grazie all'intervento di Judith (Cailey Fleming) e Rosita riesce a fuggire, decidendo però di consegnarsi a Beta per salvare le sue nuove alleate che hanno dimostrato comprensione ed empatia nei suoi confronti.
Nel frattempo Daryl va alla ricerca di un modo per salvare le sue amiche rimaste intrappolate dopo l'esplosione, imbattendosi però in Alpha. I due, feriti gravemente, si ritrovano a trascorrere una notte all'insegna del confronto a distanza, fino all'entrata a sorpresa di qualcuno che ha preso una scelta importante.
Stalker getta le basi per una tensione che dà vita ad alcune sequenze soddisfacenti, nonostante alcuni elementi narrativi al limite del surreale che smorzano un po' l'apprezzamento nei confronti di questo capitolo della storia di The Walking Dead.
Uno degli elementi più convincenti della puntata è la performance di Thora Birch nel ruolo di Gamma: l'attrice riesce a trasmettere un mix di vulnerabilità, forza d'animo e disperazione che convince, come accade con il suo primo piano nel momento in cui rivela la verità a Gabriel e Rosita e la reazione quando Judith le rivolge la parola. L'arrivo di Beta ad Alexandria, con la sua uscita dal terreno e la postura in perfetto stile horror, con il killer che si muove di casa in casa dimostrandosi spietato, promettevano uno scontro potenzialmente memorabile, tuttavia dopo l'incontro con Gamma la necessità di non far uscire di scena troppi personaggi e far proseguire la narrazione fa scivolare il racconto verso i limiti dell'incredibile e dei passaggi a vuoto - attenzione agli spoiler! - come la capacità di allontanarsi da Alexandria totalmente passando inosservati o indisturbati, senza dimenticare la temporanea uscita di scena di Beta senza che un gruppo numericamente superiore e preparato reagisca per porre fine alla minaccia.
Per quanto riguarda la metà dell'episodio con al centro Daryl e Alpha, pur potendo contare su un'iniziale scena d'azione di buon livello, la sceneggiatura sembra anche in questo caso non del tutto in grado di costruire in modo convincente l'evolversi delle situazioni. Sorvolando sugli aspetti razionali della capacità di sopravvivere a determinate ferite, è impossibile non chiedersi come gli zombie ignorino totalmente Alpha nonostante il sangue o Daryl possa rimanere vigile dopo aver rimosso il coltello, senza dimenticare che non è spiegato il motivo per cui Lydia, che negli ultimi minuti sostiene di aver osservato la situazione, decida di agire così tardi. Samantha Morton conferma però la sua bravura nel dare vita a una villain totalmente convinta in quello in cui crede e molto carismatica, dovendo però fare i conti con momenti e battute ormai ripetitive e poco incisive.
Il problema principale di questa seconda metà della stagione sembra la volontà di offrire agli spettatori più azione rispetto a quanto accaduto in precedenza, avendo dovuto affrontare le critiche di una "lentezza" che avrebbe reso la visione poco piacevole, tuttavia proporre ai fan un susseguirsi di scontri, attacchi e potenziali rischi mortali senza che ci siano le basi per giustificarli non aiuta in nessun modo, ottenendo quasi il risultato opposto perché appaiono come riempitivi per raggiungere l'inevitabile resa dei conti. La decisione di concentrarsi su pochi personaggi alla volta rende inoltre quasi irritante dover aspettare di volta in volta per capire cosa stia accadendo a figure chiave come Michonne e la divisione dei personaggi a livello geografico non contribuisce in nessun modo a creare compattezza e dare ritmo. Con ancora sei episodi da trasmettere prima della fine della decima stagione risulta quasi inevitabile chiedersi cosa si inventeranno in futuro gli autori per tenere alta l'attenzione degli spettatori che seguono The Walking Dead: Beta in versione villain horror, come mostrato in Stalker, è sicuramente interessante, le riflessioni filosofiche tra Alpha e Daryl avrebbero potuto regalare qualche spunto interessante in più, la scelta definitiva di Lydia era scontata, i dilemmi di Rosita e Gabriel non lasciano il segno, le strategie delle comunità appaiono confuse... Con una presenza potenzialmente così affascinante come quella dei Sussurratori suscita un po' di perplessità la direzione presa dalla stagione, incapace di mantenere alto il livello, trascinandosi verso l'epilogo di questo capitolo della storia.