The Voyeurs: la recensione
The Voyeurs è un thriller erotico confusionario e sovrabbondante, ma anche stuzzicante e soprattutto aggiornato al mondo dei social e della sovrapposizione tra pubblico e privato
Una delle vittime principali del tempo che passa e dei costumi che cambiano in termini cinematografici è stato il thriller erotico; non film dove la gente fa sesso, ma film nei quali fare sesso è il centro di gravità permanente, il cuore di tutta la faccenda. È da anni che non esce un erede di Basic Instinct, o un film bollente ma anche tematicamente coraggioso come Eyes Wide Shut. Michael Mohan, al suo secondo film per il cinema dopo il dimenticabile Save the Date e il cui cognome, al netto della H, sembra scelto apposta per parlare di sesso, ci prova facendosi produrre da Amazon Studios The Voyeurs, già descritto in ogni dove come “un aggiornamento di La finestra sul cortile” ma che in realtà ha relativamente poco del thriller hitchockiano e molto del dramma classico e dello studio di personaggi, e che come suggerisce già il titolo ruota tutto attorno al sesso, spiato, guardato e ovviamente praticato.
Detto cuneo si manifesta sotto forma della coppia che abita nell’appartamento di fronte, tutto finestroni e open space: i due passano le loro giornate a fare sesso come se sapessero di essere guardati e se la godessero alla grande, e Pippa e Thomas ne rimangono prima affascinati, poi arrapati, e infine ossessionati. The Voyeurs è quindi la storia di una sorta di discesa agli inferi che inizia come uno strano (e comunque inquietante) giochino erotico e si trasforma poi in stalking e infine in inaccettabili intrusioni nelle reciproche vite.
Dopodiché, più o meno all’improvviso, Mohan decide che ha apparecchiato a sufficienza la tavola e imbastisce un terzo atto che procede a rotta di collo, accumulando twist su twist, sorprese su sorprese, finali su finali come se dovesse recuperare il tempo perduto e ammassare più minutaggio ascrivibile al genere thriller possibile. È uno scarto fin troppo rapido e che porta The Voyeurs in territori quasi assurdi, e a quel punto sta a voi decidere se accettare certi colpi di scena e goderveli, o derubricarli a soluzioni a basso costo per portare a casa la baracca. Certo fa strano vedere un film che fino a quel momento si sforzava di mantenere una certa eleganza formale e ad aggiornare un certo immaginario all’epoca dei social e della condivisione istantanea che sterza di colpo e si tuffa di testa nel camp più becero; ma va quantomeno premiato il coraggio.