The Twin, la recensione
The Twin sceglie la strada del mistero, costruendo con ottima cura e dedizione un’esperienza emotiva che usa il costume del genere per raccontare il dolore di una perdita.
La recensione di The Twin, al cinema dal 21 luglio
La trama è piuttosto semplice. Durante un incidente in macchina, il fratello gemello del piccolo Elliott (Tristan Ruggeri), Nathan, perde la vita. La madre (Teresa Palmer) e il padre (Steven Cree) del piccolo decidono così di trasferirsi fuori da un piccolo borgo in Finlandia per provare a ricominciare, ma il ricordo di Nathan e l’insistente presenza dei paesani getteranno Rachel nella disperazione.
La cura degli ambienti è notevole, e anch’essa concorre molto nel riuscire a costruire tutti i pezzetti di credibilità di cui il film si serve voracemente. Le stanze sono piene di oggetti, ogni singolo dettaglio sembra pensato allo sfinimento. Gli oggetti in realtà serviranno poco (a parte uno) per mandare avanti la trama, o per arricchirla di simboli (ecco, anche in questo siamo ad anni luce di distanza da Midsommar, ma stiamo comunque parlando di un film di tutt’altro respiro). Alla fine The Twin pur presentandosi con grande modestia riesce invece a fare un buonissimo lavoro sulla sua costruzione narrativa, mancando però un po’ di coraggio quando si tratta di chiudere, dove cade un po’ nel banale sulla sua idea di maternità ferita e di femminilità terrorizzata dal complotto. Nel suo complesso risulta però piuttosto coerente, riuscendo - e non è da poco - a tenerci incollati dall’inizio alla fine. Niente male.
Siete d’accordo con la nostra recensione di The Twin? Scrivetelo nei commenti!
Vi ricordiamo che BadTaste è anche su Twitch!