The Twilight Zone 1x02 "Nightmare at 30,000 Feet": la recensione
Le nostre impressioni sul secondo episodio del revival di The Twilight Zone, intitolato Nightmare at 30,000 Feet
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Protagonista è Justin Sanderson (Adam Scott) che sale su un aereo diretto a Tel Aviv. Nel corso del lungo viaggio, ha l'idea non troppo furba di ascoltare l'episodio di un podcast dedicato ad eventi inspiegabili. La puntata in questione riguarda il mistero di un aereo scomparso, e il protagonista in breve realizza che si tratta proprio del volo sul quale si trova in quel momento. Il racconto della vicenda si sovrappone alla voce narrante del podcast, che anticipa eventi, evidenzia possibili piste da seguire, ma soprattutto non lascia scampo rispetto alla catastrofe che sta per verificarsi. Justin cerca allora di mettere in guardia i piloti sul rischio che corrono tutti i passeggeri.
È davvero la zona ai confini della realtà classica, che arriva dal nulla, apre un varco nel quotidiano e trascina dietro con sé ogni cosa. Justin ne viene investito e sopraffatto. C'è paranoia, sì, ma c'è anche una lotta più nascosta, che oppone la razionalità al caos e che non si rassegna all'evidenza dei fatti. In questo senso Justin è davvero solo un individuo come un altro. C'è qualche riferimento al suo recente passato di reporter, e a dei trascorsi traumatici che non saranno mai chiari, ma qui la figura è la stessa, anonima, che fu protagonista dell'episodio degli anni '60. Solo un uomo di fronte all'inspiegabile.