The Terror: le nostre impressioni sui primi 4 episodi
Abbiamo visto in anteprima i 4 episodi iniziali di The Terror, nuova serie della AMC che debutterà il prossimo 26 marzo; ecco le nostre prime (ottime) impressioni
È un dramma storico che affonda radici quasi subitanee nell'horror quello prodotto da Ridley Scott e creato da David Kajganich (A Bigger Splash), ispirato a una spedizione realmente partita nel 1845 dalle coste inglesi alla ricerca di quell'anelato passaggio a nord-ovest che avrebbe dovuto collegare l'Oceano Atlantico a quello Pacifico. Su due attrezzatissime navi della marina britannica troviamo l'ambizioso capitano John Franklin (Ciarán Hinds), al comando dell'ammiraglia Erebus, il suo fidato secondo James Fitjames (Tobias Menzies) e il capitano Francis Crozier (Jared Harris), alla guida della più piccola Terror, cui l'ambivalente titolo della serie - e del romanzo originario - fa riferimento.
È in questo clima ovattato e gelido che il pericolo si concretizza, il terrifico bianco s'impregna di sangue e la paura assume una forma tangibile. L'intelligenza e l'originalità della serie sta, tuttavia, nel non delegare all'elemento sovrannaturale l'intero aspetto orrifico del racconto: prima ancora che si manifesti in qualsivoglia incarnazione bestiale, la mostruosità sembra risiedere nel cuore degli uomini, pronta a risvegliarsi in condizioni avverse e a scatenare dinamiche psicologiche tortuose e fratricide.
Sia chiaro, non mancano - in queste quattro puntate - parentesi più quiete e in linea con la grande tradizione dei migliori drammi in costume: flashback sapientemente centellinati attraverso cui scopriamo il passato di Franklin e Crozier, comprendendo le origini di un rapporto altalenante che costituisce il fulcro dei primi episodi, e sporadiche sequenze che ci svelano cosa stia accadendo a Londra mentre i nostri protagonisti sono intenti a lottare contro la crudeltà apparentemente immobile degli elementi.
Ci sono molti modi di agghiacciare lo spettatore, e The Terror sembra aver trovato una strada tutta sua per svecchiare il genere horror, attraverso una cura calligrafica dell'immagine che richiama alla mente sublimi capolavori della pittura romantica (Friedrich in primis) e un sagace parallelismo tra la minaccia esterna che grava sull'equipaggio e quella invisibile, ma non per questo meno terrificante, che dimora all'interno del cuore di questi uomini, bloccati tanto letteralmente quanto metaforicamente in un bianco gelo senza apparente possibilità di salvezza. Se manterrà quanto promesso in questi primi quattro atti, la serie della AMC potrebbe spiccare come un'autentica perla di perfezione formale e intensità drammatica in quest'annata televisiva.