The Terror 1x04, "Punito come un mozzo": la recensione
Nuovo intenso episodio per The Terror, che mostra l'orrore dei metodi punitivi dell'epoca e ricongiunge Lady Silence con l'equipaggio
Le parole di Lady Jane potrebbero, a ben guardare, essere efficace epitaffio sulla tomba del defunto consorte che dell'ottimismo ha fatto la propria - inefficace - corazza contro avversità ancor più temibili del mero gelo artico. Gli aggettivi che la donna usa per descrivere John sono il miglior congedo che la serie possa prendere dal personaggio interpretato da Ciarán Hinds: tanto meraviglioso quanto fallibile. A tentare di porre rimedio agli errori commessi da Franklin c'è Francis Crozier (Jared Harris), assurto suo malgrado a ruolo di comandante della Terror e della Erebus, gravato dal peso di un'indole pessimista e disillusa le cui radici affondano nel passato, corroborate dall'osteggiata passione per Sophia Cracroft (Sian Brooke).
Ulteriore fallimento è la perdita del giovanissimo Evans (Joe Hurst) falciato dagli artigli della bestia Tuunbaq a pochi passi da lui, evento che spinge Crozier in uno stato di pericolosa depressione da cui Fitzjames (Tobias Menzies) cerca di risollevarlo a suon di esortazioni urlate con la forza di un insulto più che con la pacatezza di un consiglio. Mentre i due ufficiali si confrontano in merito all'urgenza di riportare Lady Silence (Nive Nielsen) sulla nave per interrogarla, Hickey (Adam Nagaitis) passa all'azione e, con l'aiuto di due marinai, cattura la giovane eschimese, riferendo di fronte a Crozier di averla vista "stregare" la misteriosa belva colpevole degli ultimi, cruenti decessi. L'atto d'insubordinazione costa caro al ragazzo, che finisce legato a un tavolo per essere, come indicato dal titolo della puntata, punito come un mozzo.
Il moto empatico dello spettatore verso Hickey trova corrispondenza nella trama: se un misterioso benefattore lascia al giovane sottufficiale appena fustigato una manciata di tabacco sullo scomodo giaciglio, un sondaggio condotto da Irving (Ronan Raftery) rivela a Crozier che tutto l'equipaggio - fatta eccezione per dieci membri - intende trasferirsi a bordo dell'ammiraglia Erebus, in attesa che le acque sulla Terror si facciano più calme. Seppur più saggio e lucido del suo predecessore Franklin, Crozier mostra altre crepe non meno gravi nella propria ossatura morale; rendiamo grazie alla sceneggiatura di The Terror per questo, poiché in tali imperfezioni risiede il collante emotivo che ci lega ai suoi protagonisti. Né santi, né eroi, ineluttabilmente soli.