The Terror 1x04, "Punito come un mozzo": la recensione

Nuovo intenso episodio per The Terror, che mostra l'orrore dei metodi punitivi dell'epoca e ricongiunge Lady Silence con l'equipaggio

Condividi
Spoiler Alert
Crinoline e pizzi incorniciano lo spirto guerrier di Lady Jane (Greta Scacchi), ignara vedova di Sir John Franklin che invoca a gran voce l'invio di una spedizione di soccorso per la ricerca della Terror e della Erebus, perse ormai da anni nei pressi del polo Nord. Nell'emozionante incipit di Punito come un mozzoThe Terror tratteggia un altro ritratto di vivido spessore; di fronte al supponente scherno di Sir John Ross (Clive Russell) e degli altri ufficiali della Royal Navy che la guardano dall'alto, Jane controbatte al maschilismo della società con lingua tagliente ed estrema sagacia, sottolineando come l'ottimismo non serva a riscaldare centinaia di uomini costretti a vivere a temperature polari.

Le parole di Lady Jane potrebbero, a ben guardare, essere efficace epitaffio sulla tomba del defunto consorte che dell'ottimismo ha fatto la propria - inefficace - corazza contro avversità ancor più temibili del mero gelo artico. Gli aggettivi che la donna usa per descrivere John sono il miglior congedo che la serie possa prendere dal personaggio interpretato da Ciarán Hinds: tanto meraviglioso quanto fallibile. A tentare di porre rimedio agli errori commessi da Franklin c'è Francis Crozier (Jared Harris), assurto suo malgrado a ruolo di comandante della Terror e della Erebus, gravato dal peso di un'indole pessimista e disillusa le cui radici affondano nel passato, corroborate dall'osteggiata passione per Sophia Cracroft (Sian Brooke).

Un nuovo flashback fuga ogni residuo dubbio sulla reciprocità dei sentimenti del capitano irlandese nei confronti della nipote di Franklin, e vi è una raffinatezza di scrittura rara in The Terror, una cura del dettaglio nelle singole informazioni che vengono date allo spettatore in questo specifico frangente: attraverso la descrizione delle stanze private e dei cassetti di Crozier da parte di Sophia, intuiamo un livello d'intimità a cui sarebbe impossibile risalire altrimenti, data la formalità delle occasioni in cui ci vengono mostrati i due amanti. Curioso come, secondo la selezione di analessi proposta da Punito come un mozzo, Crozier non indulga neppure al piacere di un ricordo gioioso con la ragazza, preferendo invece immergersi nella palude dei passati fallimenti.

The Terror

Ulteriore fallimento è la perdita del giovanissimo Evans (Joe Hurst) falciato dagli artigli della bestia Tuunbaq a pochi passi da lui, evento che spinge Crozier in uno stato di pericolosa depressione da cui Fitzjames (Tobias Menzies) cerca di risollevarlo a suon di esortazioni urlate con la forza di un insulto più che con la pacatezza di un consiglio. Mentre i due ufficiali si confrontano in merito all'urgenza di riportare Lady Silence (Nive Nielsen) sulla nave per interrogarla, Hickey (Adam Nagaitis) passa all'azione e, con l'aiuto di due marinai, cattura la giovane eschimese, riferendo di fronte a Crozier di averla vista "stregare" la misteriosa belva colpevole degli ultimi, cruenti decessi. L'atto d'insubordinazione costa caro al ragazzo, che finisce legato a un tavolo per essere, come indicato dal titolo della puntata, punito come un mozzo.

Se ai suoi due compagni d'impresa vengono riservate dodici clementi scudisciate sulla schiena, Hickey viene sottoposto all'umiliante supplizio di trenta colpi sulle natiche: il che, a dispetto di sventramenti e mutilazioni orripilanti che la serie ci ha proposto, costituisce a oggi la sequenza più drammatica e realisticamente rivoltante che The Terror abbia mostrato all'occhio del pubblico. Un pugno nello stomaco che sposta, ancora una volta, l'ago degli equilibri empatici, spingendoci a un'istintiva pietà nei confronti di Hickey e a un profondo disgusto verso i metodi punitivi applicati da Crozier, dietro i quali - complice quel dirtiness, "promiscuità", pronunciato prima dell'esecuzione - ravvisiamo il tragico peso dell'omofobia del tempo, subita senz'ombra di anacronistica indignazione.

Il moto empatico dello spettatore verso Hickey trova corrispondenza nella trama: se un misterioso benefattore lascia al giovane sottufficiale appena fustigato una manciata di tabacco sullo scomodo giaciglio, un sondaggio condotto da Irving (Ronan Raftery) rivela a Crozier che tutto l'equipaggio - fatta eccezione per dieci membri - intende trasferirsi a bordo dell'ammiraglia Erebus, in attesa che le acque sulla Terror si facciano più calme. Seppur più saggio e lucido del suo predecessore Franklin, Crozier mostra altre crepe non meno gravi nella propria ossatura morale; rendiamo grazie alla sceneggiatura di The Terror per questo, poiché in tali imperfezioni risiede il collante emotivo che ci lega ai suoi protagonisti. Né santi, né eroi, ineluttabilmente soli.

The Terror

Continua a leggere su BadTaste