The Terror 1x03, "La Scala": la recensione

Il terzo episodio di The Terror segna la prematura scomparsa di uno dei personaggi principali e ci fa conoscere meglio il rapporto tra Hickey e Gibson

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Spoiler Alert
"La morte giunge lentamente nel Grande Nulla Bianco." Le parole di Sir John Ross (Clive Russell) redarguiscono il fiducioso ottimismo di Sir John Franklin (Ciaran Hinds) in una delle prime scene di La Scala, terzo episodio di quella che si sta confermando una delle più ambiziose e riuscite creature televisive di quest'annata: The Terror. Non lenta, ma rapida e feroce arriverà la morte per Franklin, quasi fosse un angelo sceso a punire il suo peccato di hybris nei confronti dell'onnipotenza della natura. A nulla sono valsi gli ammonimenti di Ross, così come le proposte di Francis Crozier (Jared Harris) quando, anni dopo, con la Terror e la Erebus stritolate nella morsa del ghiaccio, chiede il permesso a Franklin di inviare una squadra di uomini alla ricerca di soccorsi.

Il maturo capitano, bonaria ma granitica figura al vertice del triangolo formato con Crozier e Fitzjames (Tobias Menzies) non cede di una virgola, arroccato nell'orgoglio più ottuso: la sua ostinazione prende, in La Scala, i contorni definiti di una ripicca verso quel sistema che l'ha sempre tenuto ai margini dei più gloriosi quadri, relegandolo a figura di secondo piano e concedendogli solo nel crepuscolo della vita un'occasione irripetibile. Come estrema beffa, Franklin non riuscirà a trovare l'anelato onore nemmeno nella brutalità della morte per mano del misterioso terror già giustiziere ferino del tenente Gore nel secondo episodio: nella sua bara non verrà deposto altro che la sua gamba, conferendo al suo stolido sacrificio un velo di ridicola ironia.

L'episodio esplora inoltre i retroscena della relazione tra il subdolo Hickey (Adam Nagaitis) e il pavido Gibson (Edward Ashley), confessata da quest'ultimo a Irving (Ronan Raftery) con conveniente distorsione dei fatti: sebbene non sussistano dubbi in merito alla natura intrigante di Hickey, la solida scrittura dell'episodio impedisce di schierarsi contro di lui, a fronte delle calunniose menzogne di Gibson. Come il resto dell'equipaggio in altre forme, anche questi due giovani non sono che vittime dell'alienazione, di un isolamento raggelante che trova nel ghiaccio esterno perfetta eco del letargo cui il cuore e i sensi sono costretti in circostanze avverse: non è difficile ravvisare nell'attrazione tra i due ragazzi un'estrema pulsione vitale che, con guizzo dionisiaco, si ribella alla morte incombente.

The Terror

In opposizione alle ascetiche esortazioni di Irving, tutto in La Scala sembra gridare all'equipaggio che no, nessun Dio li osserva: semmai, è un demone bianco e fatale, portatore di morte e sterminatore di speranza, ugualmente indifferente alla pia castità di un ufficiale e ai frettolosi congressi carnali di due marinai. La relazione viene comunque troncata da Gibson, in preda alla paura della punizione e interessato a mantenere buoni rapporti col comando della nave: la sua lucidità vagamente spietata trova negativo nei piani scricchiolanti di Hickey, perso nell'illusione che un whiskey condiviso con Crozier sia prodromo di chissà quale avanzamento personale.

Tutt'altri pensieri affollano, per la verità, la mente del capitano irlandese, che sigla la propria lettera di dimissioni proprio mentre Franklin trova la morte tra gli artigli dell'ignota creatura assassina cui l'equipaggio continua invano a dare la caccia. "Farewell, all joys... o Death, come close mine eyes," canta John Morfin (Anthony Flanagan) per ricordare i compagni caduti, e in quell'addio a ogni gioia possiamo leggere il sigillo sul destino dei sopravvissuti: un destino fatto di dolore e sangue, privo di qualsiasi consolatoria scala verso il cielo, che vede la Morte avvicinarsi sempre più, sotto lo sguardo terrorizzato di uomini soli e immobili nel Grande Nulla Bianco, protagonista assoluto di The Terror.

Mentre si preparano ad affrontare una battaglia con un nemico senza volto, Lady Silence (Nive Nielsen) stringe una strana alleanza con le energie mortifere che danno la caccia agli inglesi: intenta ad affilare la lama con cui, presumibilmente, reciderà la lingua nel rispetto di una tradizione tanto ancestrale quanto barbara, la ragazza riceve la visita della belva assassina, che però lascia fuori dal suo igloo un cadavere di foca. È questo il primo gesto di clemenza manifestato dalle forze naturali in The Terror, e non è certo un caso che sia a vantaggio di una nativa piuttosto che dell'equipaggio britannico, arrogante invasore di un regno che non fa prigionieri.

The Terror

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