The Terror 1x02, "Gore": la recensione
Ecco la nostra recensione del secondo episodio di The Terror, un climax di tensione che sfocia nel primo evento sanguinoso della storia
Rispetto alla puntata pilota, Gore compie drammatici passi avanti nell'evoluzione narrativa della serie creata da David Kajganich: se in Tutto Per Tutto il terrore aveva la forma dei lineamenti del giovanissimo David Young stroncato da una malattia misteriosa, in questo episodio esso assume le forme più definite - e non per questo meno tremende - di una belva gigantesca, che colpisce l'impavido tenente nell'unico momento in cui è separato dai propri compagni d'esplorazione. In pochi secondi, tutta l'ostilità della natura sembra concentrarsi in pochi metri quadrati, facendo scempio del corpo del ragazzo.
Ben prima che la morte possa cingergli nella propria morsa, gli uomini dell'equipaggio si trovano a fronteggiare il timore irrazionale del caos, tanto più impauriti quanto meno riescono a comprendere ciò che gli si para dinnanzi, che si tratti di un mostro ferino dalle fattezze ancora ineffabili, o semplicemente dei sommessi gemiti di Cornelius Hickey (Adam Nagaitis) e William Gibson (Edward Ashley) durante un amplesso consumato nell'oscurità della cambusa, casualmente ascoltati dall'attendente Irving (Ronan Raftery): come sottolineato dal mellifluo Hickey mentre rassicura l'amante, ciò che non si vede chiaramente fa ancor più paura di un pericolo - o di una tentazione - di cui conosciamo il volto.
Continuano i riferimenti pittorici alla grande tradizione romantica: se nei flashback londinesi sembra essere la grande ritrattistica di Ingres a costituire l'ispirazione primaria, nella scena in cui Crozier, illuminato dalla luna velata di nubi, attraversa il ghiaccio che divide la Erebus dalla Terror possiamo facilmente ravvisare echi di Turner e del già citato Friedrich, poeti figurativi di quel sublime che voleva incutere, nell'occhio dell'osservatore, un'egual dose di meraviglia e timore. Lo stesso ambivalente sentimento che ci pervade vedendo Gore, e che speriamo sia destinato a perdurare fino al termine di questa serie che sta confermando, in un amalgama narrativo di rara bellezza, la delizia dei propri ingredienti.