The Terror 1x01, "Tutto Per Tutto": la recensione
Inizio folgorante per The Terror, la nuova serie AMC prodotta da Ridley Scott: ecco la nostra recensione del primo episodio!
Ed è certo una fantasia quella contenuta nel romanzo di Dan Simmons da cui la serie AMC prodotta da Ridley Scott è tratta; reale fu, però, la misteriosa scomparsa dell'ammiraglia Erebus e della più piccola Terror, navi della Marina Britannica inviate alla ricerca del passaggio a nord-ovest nel 1845. Dai pochi dati certi, enunciati nei cartelli che aprono il pilota della serie, prende il via la parabola di perdita - dell'orientamento e di sé - dell'equipaggio sulle due navi, capitanate dall'arrogante Sir John Franklin (Ciarán Hinds).
Il fascinoso, vanesio James Fitzjames (Tobias Menzies) snocciola ricordi delle proprie eroiche gesta in Cina agli ufficiali riuniti per cena, ignaro delle atroci convulsioni che, nel frattempo, stanno cogliendo il giovanissimo marinaio David Young (Alfie Kingsnorth): sono queste le prime avvisaglie di una sciagura che ben presto si estenderà, lo percepiamo, a tutta la ciurma. Un male sconosciuto succhia via la linfa vitale del ragazzo, sconvolgendo i suoi ultimi momenti con una visione mostruosa che incarna il terrore, vero protagonista della serie qui ancora relegato a un ruolo marginale. Sul puro timor panico sembra infatti prevalere, in questo Tutto Per Tutto, il tristo presagio di una sventura resa più che mai tragica dalla sua evitabilità.
L'impatto con la triste esattezza del pronostico di Crozier è, per Franklin, più doloroso di quello dello scafo della sua nave contro il pack in cui resta intrappolata a fine episodio: in un sapiente parallelo che affianca il ricordo delle effimere, immeritate glorie degli applausi ricevuti in un teatro alla cruda, candida realtà di ghiaccio che li circonda e blocca, Francis e John si osservano così come la Terror e la Erebus, inascoltati e soli nelle loro ormai sterili recriminazioni. Sul silenzio raggelante che chiude la puntata, emettiamo il più entusiasta verdetto di promozione per questo esordio che traccia una rotta di raro coraggio narrativo e di eccezionale purezza visiva. Chapeau.