The Tale, la recensione
Da una storia vera e raccontato dalla vera protaognista, The Tale ha una grande Laura Dern ma è troppo autoindulgente
Per questo la prima parte di The Tale è la più interessante. Avanti e indietro tra un presente fatto di rievocazioni, racconti e foto e un passato messo in scena con altri attori, il film presenta diverse ricostruzioni, alcune ingannevoli, altre che si rivelano false e poi quella vera, per mostrare come il tempo avesse modificato i ricordi della protagonista e come a fatica questa stia comprendendo ed elaborando per la prima volta quegli eventi. Ed è anche ottima l’idea che nel raccontare una storia di abusi HBO, ottemperando a ciò che l’ha resa famosa, non abbia posto problemi ai toni duri e aspri.
Il risultato è un film che ha il mood e l’andamento poco raffinati dei film tv di una volta (quando non erano di certo prodotti prestigiosi). Semmai quel che stupisce e che dimostra come i tempi siano invece cambiati è l’impegno portato da Laura Dern nel ruolo protagonista. Lei che non è più una protagonista per il cinema ma lo può essere nelle storie televisive (più varie, complicate e adulte), evidentemente ci crede e anima tantissimo ogni scena che la prevede. Purtroppo però non basta.