The Steams 3, la recensione

Abbiamo recensito per voi il terzo numero di The Steams, serie edita da Noise Press

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Nuovo appuntamento con The Steams, serie edita da Noise Press e giunta al suo terzo numero. Nell’ormai consueto formato flip-book con logo lucido in sovraimpressione ci vengono proposti due racconti: il primo, incentrato sulla figura di Lady Ward, ha il compito di preparare il terreno per la conclusione di questa avvincente avventura ricca di intrigo e mistero; il secondo, dedicato all’imbattuto campione dei due mondi Azarov, conosciuto anche come l’Orso di Kodiak, giunge all'epilogo dopo averci narrato il suo lungo peregrinare in giro per il mondo.

Caitlin Ward, sensuale spia al servizio di Sua Maestà, sta attualmente indagando su una mostruosa creatura dal volto celato che sta mietendo vittime lungo le strade di Londra. A coordinare le indagini troviamo Lord Lyttelton, direttore del Secret Intelligence Service, mentre a coadiuvare la bella Caitlin sono il maggiordomo Garnett e il signor Wymond, consulente del S.I.S. dotato di abilità da tecnomago, oltre che di lettura psichica.

Nel precedente numero, Ward e Wymond sono rimasti feriti dall’attacco di questa misteriosa creatura; ora è tempo di raccogliere le forze per riprendere il cammino, ma la meta potrebbe rappresentare un duro colpo per la protagonista. Nato da un soggetto di Luca Frigerio, Wonder Who conferma quanto di buono letto finora; l’ibrido narrativo, che unisce alla struttura di chiara matrice steampunk atmosfere da spy story e tematiche occulte inusuali per il genere, ammalia proprio come la sua protagonista: una femminista ante litteram pronta a tenere testa con il suo ingegno e la sua astuzia a una controparte maschile tronfia e ottusa. D’altronde, se consideriamo l’epoca in cui sono ambientate queste storie - siamo nel 1909 - possiamo rintracciare i germogli del movimento femminista. Nessuno può mettere in un angolo Caitlin, e ben presto se ne renderanno conto i suoi detrattori.

La lettura è intrigante e scorrevole, forte di una trama solida e ben congegnata, valorizzata dai disegni di Fabrizio Castano, terzo artista a prendere in mano la serie, che riprende lo stile cartoony di Davide Pandozy, creando così una coerenza artistica che aumenta la fruibilità dell’opera. Resta invariato, invece, il montaggio serrato della tavola e le belle colorazioni di Mattia Zoanni, che giocano molto con il contrasto caldo-freddo.

Capovolgiamo lo spillato per seguire l’incontro di box tra il nostro gigante buono, Azarov, e il suo avversario, Mister Punch: l’Orso di Kodiak è tornato in Alaska per affrontare Mr Enoch e le creazioni della Metal Dynamic Industry, società che vuole commercializzare degli agenti potenziati con parti meccaniche: gli Automatik. Sconfiggere il suo rivale e mettere in salvo la vita di Scarlet, figlia del suo fido sodale Clint tenuta in ostaggio, sono gli imperativi del Nostro.

Shadow Boxing è il titolo del capitolo conclusivo della serie scritta da Paul Izzo e disegnata da Daniele Cosentino per i colori di Marcello Iozzoli. In questo caso, la natura steampunk del racconto è meno evidente, mentre l'avventura prende il sopravvento. Azarov e Clint si spostano tra Alaska e Cina, in una successione di risse e bettole in cui godere di pasti frugali e avvenenti cameriere.

Una lettura immediata e forse fin troppo leggera: così appare il lavoro di Izzo una volta giunti all'ultima pagina. Il giusto equilibrio tra linearità dello sviluppo della trama, caratterizzazione canonica dei personaggi e ritmo intenso - tutti elementi che concorrono a creare una facile empatia - viene vanificato da un finale scontato e privo di mordente. I Bud Spencer e Terence Hill steampunk non bastano a mantenere alto l'interesse del lettore se la storia di cui sono protagonisti rasenta la banalità; inoltre, la scelta di ridurre i piani di lettura paga uno scotto troppo alto. Decisamente più costante e centrata la prova artistica di Cosentino e Iozzoli.

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