The Steams 2, la recensione

Abbiamo recensito per voi il secondo numero di The Steams, edito da Noise Press

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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Ci eravamo lasciati qualche mese fa con un giudizio interlocutorio sul primo numero di The Steams, la serie edita da Noise Press che, pur lasciando intravedere qualche interessante spunto, non aveva conquistato del tutto il giudizio di chi scrive. Continuiamo a seguire le avventure di Lady Ward e di Azarov con un albo che mantiene lo stesso formato del precedente: un flip book con ben due racconti di 20 pagine ciascuno.

La sensuale copertina di Pasquale Qualano ci introduce a Wonder Who, storia scritta da Massimiliano GrottiLuca Frigerio e disegnata da Davide Pandozy. Abbiamo già fatto la conoscenza di Caitlin Ward, nobile e affascinante spia al servizio del governo britannico da poco entrata in possesso dell'ingente eredità del compianto marito, l'agente Lord Samuel Ward. Richiamata a Londra dal direttore del Secret Intelligence Service, Lord Lyttelton, Caitlin deve indagare su una misteriosa creatura che vaga per le strade della capitale inglese lasciando dietro di sé una scia di sangue e morte. In questa missione è affiancata da Wymond, un consulente del S.I.S. dalle abilità di tecnomago e di lettura psichica.

Le atmosfere tipiche dello steampunk si ampliano con tematiche sovrannaturali influenzate dall’occulto, intrighi di corte e società segrete che rendono vivace la narrazione e piacevole la lettura. La scena è ben ripartita tra i diversi personaggi, tutti caratterizzati a dovere e dotati di un fascino conferito dall’ambiguità delle loro azioni. Giunti al secondo capitolo, tanti sono gli interrogativi che ancora non trovano risposta, ma è proprio questo che contribuisce a mantenere alto l’interesse e la voglia di continuare la lettura di questa intrigante avventura ambientata nella Londra di inizio XX Secolo.

Davide Pandozy sostituisce Umberto Giampà al tavolo da disegno, e la differenza di stile tra i due artisti è evidente: molto più realistico e ricco di dettagli il secondo, più cartoonesco il primo, che preferisce giocare maggiormente con ritratti espressivi e sequenze caratterizzate da uno stroytelling dinamico, incalzante e serrato.

È di Daniele Cosentino l’altra copertina che apre il secondo racconto dell’albo, China Surpirese. Ai testi troviamo Paul Izzo, coadiuvato dallo stesso Cosentino ai disegni, per un racconto che fa dell’avventura la sua unica chiave di lettura. Né complotti, né misteri occulti o mostri dall’aria truce pronti a uccidere: semplicemente due uomini, Volodymir Azarov e Clint, calati in luoghi esotici e risse da bar con balordi da affrontare e mandare al tappeto. Riusciranno la forza bruta dell’Orso di Kodiak e l’astuzia di Clint a salvare la vita a questo sgangherato dinamico duo impegnato in una trasferta in terra cinese?

Azarov è il classico antieroe, un duro dal cuore d’oro che sembra nutrire un profondo amore per la figlia di Clint, Scarlet, relazione che lo spinge a seguire il suo “futuro” suocero nelle situazioni più assurde. La poca originalità del personaggio viene bilanciata, però, da una trama fluida, uno sviluppo decisamente più lineare rispetto alla storia precedente e dai toni più leggeri. Il tutto è reso ulteriormente più accattivante dallo stile cartoonesco di Cosentino, bravo a trasmettere la giusta tensione emotiva che pervade queste pagine.

Giunti al termine della lettura, la sensazione è quella di poter sciogliere positivamente il giudizio su questa testata che, grazie a un secondo numero ben realizzato, mette a fuoco le coordinate stilistiche dei due titoli e riesce a generare il giusto interesse relativamente al loro prosieguo. Entrambi sono riconducibili al filone steampunk, ma declinati in maniera diversa, cosa che rende più eterogenea una lettura capace di ampliare la propria platea di pubblico.

Piccole migliorie anche nel formato dell'albo (come il logo lucido in sovrimpressione), a conferma di una realtà solida e in continua crescita.

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