The Sister (miniserie): la recensione
Nonostante la buona premessa, la miniserie The Sister è una serie di mancate occasioni con personaggi senza troppo spessore
Le premesse di The Sister, la miniserie inglese in 4 episodi trasmessa nel Regno Unito su ITV e negli Stati Uniti da Hulu, che arriverà in Italia il 26 settembre, sono senza dubbio la cosa più interessante di questo prodotto adattato dal romanzo di Neil Cross intitolato Burial.
Tornati al presente, vediamo Nathan aprire la porta di casa e trovarsi di fronte un uomo di nome Bob Morrow (Bertie Carvel), un losco individuo dall'aspetto poco raccomandabile che gli comunica che una società di costruzioni ha appena annunciato l'inizio di un progetto di costruzione, il che significa che dovranno spostare il cadavere. Nel giro di pochi minuti apprendiamo così non solo che Nathan e l'equivoco Bob sono legati da un segreto, ma che questo ha chiaramente a che fare con la donna scomparsa di cui abbiamo sentito parlare anni prima, la cui sorella Holly è ora incredibilmente sposata proprio con Nathan.
Esporre così apertamente il protagonista di The Sister già con il pilot, lascia chiaramente con il dubbio su cosa si celi davvero dietro lo show: se intenda ripercorrere semplicemente le vicende di Nathan e di come sia diventato da assassino a marito della sorella della sua vittima o se voglia piuttosto raccontare un'altra verità, al di là di quella esplicita e rivelata da Bob con poche ed accusatorie parole.
Come molti thriller ci hanno ormai abituati, anche The Sister salta frequentemente dal passato al presente per raccontare la storia della scomparsa di Elise, avvenuta in seguito ad una festa nel Capodanno del 2010, del successivo nonché primo incontro tra Nathan ed Holly nel 2013 e di come l'arrivo di Bob distrugga la fragile serenità della coppia, ciò che però lo show non riesce proprio a fare è dare un autentico spessore ai propri personaggi.
La peggiore colpa di Bob, un personaggio che non andrà mai al di là della sua apparenza di piccolo uomo che si guadagna da vivere come veggente, è quella di essere così palesemente equivoco e caricaturale da non riservare alcuna sorpresa e da rispecchiare perfettamente il suo carattere mellifluo che, solo apparentemente, è in aperto contrasto con quello compito del protagonista.
Allo stesso modo, la serie sembra sforzarsi caparbiamente di voler presentare Nathan con uomo con una coscienza, per cui sia persino possibile provare compassione, quando nella realtà quasi nessuna delle sue azioni sarà degna di essere commiserata, soprattutto dopo che viene introdotto come un personaggio a conoscenza della verità dietro alla scomparsa dell'amata sorella della moglie, ignara del collegamento tra lui ed Elise. Per tutti e quattro gli episodi, Nathan non sarà altro che un uomo imprigionato dalle conseguenze delle sue azioni e colto da un panico incontrollato che lo porterà a fare un errore dopo l'altro, in una spirale senza ritorno.
É probabile che la sensazione di impellente catastrofe che domina la serie funzioni meglio sulla carta di quanto non lo faccia sullo schermo e che il dialogo interiore del protagonista abbia nel romanzo uno spessore che nello show non è stato replicato, ma è altresì evidente che il Nathan di The Sister è un uomo vittima di se stesso, verso cui è difficile - nonostante gli inspiegabili sforzi degli autori - provare empatia.
Nonostante lo show riservi dei colpi di scena, alcuni inaspettati, sembra per lo più sprecare l'occasione di sfruttare la direzione della storyline più interessante e cioè quella che suggerisce che il racconto potesse virare verso il soprannaturale, una strada non sufficientemente battuta che avrebbe probabilmente reso la serie più interessante di quanto non risulti invece nel complesso.
La miniserie in 4 episodi The Sister sarà trasmessa a partire da domenica 26 settembre su Sky Investigation, canale 114 di Sky.