The Shannara Chronicles 2x01, "Druid": la recensione

The Shannara Chronicles torna con una season première dalle atmosfere molto più cupe e cruente di quanto la prima stagione ci avesse mostrato

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Spoiler Alert
È passato un anno e mezzo da quando la prima stagione di The Shannara Chronicles ha chiuso il sipario sulle avventure dei suoi protagonisti; potremmo quindi dire che il ritorno della serie tv ispirata ai romanzi di Terry Brooks si sia fatto attendere piuttosto a lungo, ma la cruda realtà è che ben poco abbiamo trattenuto di quei primi dieci episodi che mescolavano, con esiti alterni, fantasy dal sapore post-apocalittico e teen drama con propensione alla melassa.

Per nostra fortuna, Druid è puntuale nell'introdurre i nuovi contesti in cui ritroviamo i personaggi che avevamo salutato nel 2016: Wil (Austin Butler) sembra voler sfuggire al proprio destino d'erede di Shannara, impegnandosi nello studio delle arti mediche presso un campo di guaritori gnomi; Eretria (Ivana Baquero) vive con la fidanzata Lyria (Vanessa Morgan) in un una comunità stanziatasi nella ex San Francisco, a cui capo troviamo Cogline (Andry Grainger); Allanon (Manu Bennett) duella ancora con Bandon (Marcus Vanco), dato che il giovane continua a subire l'influsso della malefica spada del Signore degli Inganni, ch'egli intende riportare in vita.

Il trasferimento da MTVSpike pare corrispondere, per The Shannara Chronicles, a un sensibile mutamento di tono e ritmo del racconto; ai tormenti sentimentali della prima stagione, questa nuova annata preferisce il sangue del combattimento o, nel caso della storyline di Bandon, dell'evocazione demoniaca. È una sere più cupa e matura, almeno nelle intenzioni, quella che Druid vuole prefigurare, seppur declinata secondo un gusto commisurato al giovanile target di destinazione.

Ancora una volta, Eretria si conferma il personaggio più interessante tra i due giovani protagonisti rimasti in vita - dell'ormai "eternata" Amberle (Poppy Drayton) resta il ricordo e lo spirito, che non manca di visitare i suoi antichi alleati con visioni che spaziano dal sogno erotico al presagio - forte di una performance di fresca naturalezza offerta da Ivana Baquero. Ben meno incisiva la prova di Butler, tuttora penalizzato dall'inconsistenza psicologica del suo Wil, che speriamo possa guadagnare punti in carisma nel prosieguo della stagione.

Innumerevoli le licenze rispetto al materiale letterario d'origine, a partire dall'introduzione del personaggio di Mareth (Malese Jow), la cui storia nei libri di Brooks ha luogo svariati secoli prima degli eventi narrati in Le Pietre Elfiche di Shannara, romanzo sui cui protagonisti è stata basata la prima stagione dello show. Osserviamo, inoltre, l'evoluzione di Bandon, creato ex novo dagli autori della serie tv ed elevato, in questa season première, a probabile villain di quest'anno.

Non siamo ancora, va detto, davanti a un prodotto scevro da difetti: la cura visiva oscilla tra punte di notevole suggestione estetica a scivoloni dozzinali (la montagna a forma di teschio, a prescindere dalla banalità iconografica, ha un sapore che riporta alla mente scenari di videogiochi malriusciti), ed è presto per emettere un qualsivoglia giudizio sulle missioni che i nostri eroi, di qui a poco, si troveranno ad affrontare. Tuttavia, nei cambiamenti già visibili in questo primo episodio possiamo leggere l'impegno a correggere il tiro rispetto alle molteplici sbavature della prima stagione; se alle buone intenzioni corrisponda un'effettiva riuscita, lo scopriremo assai presto.

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