The Shannara Chronicles 1x06, "Pykon": la recensione

Episodio riempitivo per The Shannara Chronicles, che si perde in sottostorie vagamente tediose a sfavore di trame più interessanti

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Spoiler Alert
Prima o poi, doveva arrivare la crisi per The Shannara Chronicles. Se infatti, finora, la saga fantasy di MTV ha tenuto botta - seppur tra alti e bassi interni agli episodi - non tradendo mai la fede nel dio ritmo, con Pykon la serie sembra subire una battuta d'arresto, diluendo la trama principale in fastidiosi rivoletti che nulla aggiungono al corpus primario. Mai come in questo episodio, a oggi anello più debole della vicenda finora narrata, si è avvertito uno squilibrio tanto evidente nella gestione delle storyline parallele.

Da una parte abbiamo la missione dei tre giovani protagonisti, che per risparmiare tempo e - a quanto credono - fatica, si infiltrano su consiglio di Cephalo (James Remar) a Pykon, ossia nelle miniere di Moria versione Terry Brooks, con scene riprese quasi pedissequamente dalla jacksoniana trilogia dell'Anello. Fin qui, nessun peccato mortale. Tuttavia, l'intera vicenda che si svolge nei cunicoli dell'abbandonata fortezza elfica risulta, a conti fatti, priva di autentico mordente narrativo, adagiandosi su uno sviluppo scontato e (due) personaggi privi di qualsivoglia spessore psicologico. A nulla vale il tentativo di patinare con una spruzzata di erotismo omosessuale il bagno di Amberle (Poppy Drayton) ed Eretria (Ivana Baquero): quello che sarebbe potuto essere un momento di reale evoluzione per il rapporto tra le due ragazze viene ridotto a un pruriginoso ammiccamento senza capo né coda, che lascia il tempo che trova.

Con Pykon la serie sembra subire una battuta d'arresto, diluendo la trama principale in fastidiosi rivoletti

Discorso diverso è quello riguardante le vicende di palazzo, con gli intrighi tessuti dal Dagda Mor (Jed Brophy) tramite l'ausilio del suo camaleontico infiltrato che, preso il posto del saggio re Eventine (John Rhys-Davies), si avvale dell'aiuto dell'ignaro Arion (Daniel MacPherson) per isolare e colpire Allanon (Manu Bennett). La sostituzione del monarca innesca, in Pykon, delle meccaniche potenzialmente assai interessanti, aggiungendo tridimensionalità al personaggio di Arion e spingendo il pubblico a compatirlo più che a deplorare la sua più che giustificata diffidenza nei confronti del druido. A sua volta, Allanon contribuisce sempre in modo attivo a calamitare l'interesse dello spettatore, e duole constatare il limitato spazio concesso, almeno per il momento, al suo rapporto con Bandon (Marcus Vanco), laddove il giovane elfo si sta rivelando connesso - suo malgrado - in modo sempre più intimo con il minaccioso Dagda Mor.

Anche la missione di Ander (Aaron Jakubenko) si arricchisce di dettagli accattivanti, e il suo viaggio assieme al Comandante Tilton (Emelia Burns) e al capo gnomico Slanter (Jared Turner) fa emergere le qualità diplomatiche e la saggia indole del principe elfico. Anche qui, il tempo disposto a trattare questa storyline risulta inadeguato al suo potenziale drammatico, e la speranza è che Slanter torni a fronteggiare Ander prima o poi. E c'è da crederci, dato il ritorno - a distanza di appena un episodio - del reaper che aveva minacciato la compagnia la scorsa settimana. L'effetto complessivo di Pykon, complice questa seconda venuta del demone, è di una lunga e tediosa parentesi che ci ha inspiegabilmente tenuti lontani da ciò che costituisce la natura migliore di The Chronicles of Shannara: ritmo, linearità, coerenza. Speriamo che la suddetta parentesi sia definitivamente chiusa, e che la puntata di martedì prossimo ci riporti al livello ben più alto che la serie di MTV ha dimostrato di poter raggiungere senza troppa fatica.

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