The Shannara Chronicles 1x04, "Changeling" - La recensione
Col quarto episodio, The Shannara Chronicles abbandona in parte le tinte incantate per orientarsi più verso il teen drama, con risultati non sempre positivi
Schermaglie amorose a parte, ritroviamo Amberle (Poppy Drayton) che, all'interno dell'Eterea, deve lottare contro un breve ma vivido incubo che rischia di ucciderla. Superata la prova che, come prevedibile, le ribadisce ancora una volta la necessità di isolare ogni pulsione romantica verso Wil (Austin Butler), la giovane riceve un prezioso seme e, con esso, la missione di salvare il suo popolo dalla minaccia del Dagda Mor (Jed Brophy). Il tutto la porta a prendere le distanze dall'erede di Shannara senza dargli il briciolo di una spiegazione, spingendo l'ingenuo ragazzo tra le braccia di Eretria (Ivana Baquero), penetrata nel palazzo allo scopo di recuperare le pietre elfiche. Errare è umano, perseverare è diabolico: e il nostro Wil persevera nel cadere nelle trappole seduttive della bella nomade che, almeno stavolta, finisce per espiare la sua colpa rischiando la forca, dopo essere stata colta nell'atto di attentare alla vita di Amberle.
È legittimo, a questo punto, nutrire qualche timore sul proseguio della storia, data la piega giovanilistica data al triangolo Amberle-Wil-Eretria; finora, tra le garanzie di The Shannara Chronicles, vi erano le solide interpretazioni di John Rhys-Davies e Manu Bennett, che ben sopperivano a qualche leggerezza attoriale del cast più giovane - complice anche la gestione superficiale dei dialoghi più sentimentali. Riusciranno Amberle e i suoi compagni d'avventure a reggersi sulle proprie gambe, non solo fisicamente? Le insidie che si troveranno ad affrontare nei prossimi episodi saranno molte, ma tra di esse la più temibile è forse il rischio di soccombere sotto il peso di intrighi amorosi gestiti in modo disarmonico rispetto al tono generale della serie, o quantomeno poco accattivante a fronte di un comparto attoriale adulto più convincente e, per il momento, alle prese con personaggi ben più affascinanti del pur grazioso trio di ragazzi.