The Sandman, la recensione dell’inaspettato episodio bonus

Realizzare la trasposizione di un’opera imponente come Sandman ha un sapore quasi utopico. Un sapore che Neil Gaiman, David Goyer e Allan Heinberg devono davvero gradire, visto l’impegno riposto nella realizzazione della nuova serie targata Netflix. Si tratta dell’ennesima prova che il passaggio tra media differenti può rivelarsi un successo quando l’autore dell’opera originale viene interpellato sin dalla pre-produzione. La prova che, prima di voler guadagnare dei soldi, c’è bisogno di amare ciò che si vuole raccontare al grande pubblico.

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Non siamo qui oggi, però, per tessere le lodi di The Sandman, show del quale potete trovare la recensione completa al link qui sopra. Siamo qui perché Netflix ha saputo stupirci ancora una volta, decidendo di rilasciare un undicesimo episodio a due settimane dalla fine della prima stagione. Una sorpresa che ci ha lasciati di stucco sia al suo annuncio, sia dopo aver visto questa bizzarra puntata. Ma partiamo dal principio.

L'ATMOSFERA INIMITABILE DI SANDMAN

Questo undicesimo episodio è suddiviso in due storie. La prima si intitola “Il sogno dei mille gatti” e vede una gatta siamese decisa a dar vita a un nuovo mondo, lontano dalla tirannia degli esseri umani. Per l’occasione, il team ha realizzato questo racconto attraverso uno stile animato davvero affascinante. Trattasi di veri dipinti a olio su tela sui quali sono stati inseriti disegni 2D e modelli in 3D. Il tutto grazie alla bravura dei ragazzi di Untold Studios di Londra e di Submarine Studios di Amsterdam. Come se non bastasse, in originale troviamo un cast di tutto rispetto guidato da Sandra Oh, James McAvoy, David Tennant e Michael Sheen. Un vero gioiello.

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Questa parte della puntata ci permette di comprendere come in Sandman non sia per forza necessario focalizzarsi su Morfeo. Sandman può raccontare vite di altri personaggi tangenti il signore dei sogni, ma mantenendo quello stile unico che rende immortale l’opera ideata da Neil Gaiman. Abbiamo realmente apprezzato questo racconto, tanto bello visivamente quando profondo narrativamente. Non vi nascondiamo che ci piacerebbe vedere uno show intero realizzato con questa tecnica ibrida, a metà tra il realistico e il grottesco. Insomma: bravi tutti, ancora una volta.

CALLIOPE

La seconda parte della puntata torna invece su binari più classici, raccontandoci la storia di uno scrittore senza ispirazione deciso a segregare in casa propria una musa pur di ottenere fama e successo. Questa storia vede il ritorno di Tom Sturridge nei panni di Morfeo, anche se il personaggio compare solo nella parte finale dell’episodio. Ancora una volta è l’atmosfera a rendere unico il prodotto. Gli autori sono riusciti a catturare i toni disturbanti, onirici e a tratti horror del fumetto per trasporli nel linguaggio televisivo con innegabile maestria.

Calliope è l’ennesimo esperimento riuscito, che ci auguriamo possa aprire a una serie di spin-off dedicati ai personaggi tangenti Morfeo. Dopotutto il cast di comprimari messo in piedi dall'autore inglese ha la forza per reggere uno show senza il bisogno di riferirsi per forza di cose al suo protagonista. Questa parte di episodio introduce inoltre un elemento narrativo molto importante, legato al passato di Morfeo. Elemento che, ne siamo certi, vedremo ripreso in futuro.

Come avrete capito, The Sandman continua a emozionarci. Ritornare nel mondo di Gaiman dopo due settimane dall’uscita della prima stagione è stato come tornare a respirare dopo una lunga immersione. Ne vogliamo di più. Ne vogliamo ancora. Speriamo sinceramente che Netflix decida di dare il via ai lavori per la seconda stagione, perché è raro trovare trasposizioni così riuscite di opere tanto seminali per il mondo della letteratura. Quello che abbiamo visto, per ora, ci ha fatti completamente innamorare. E questo undicesimo episodio non è altro che l'ennesima conferma della bontà del lavoro svolto dal trio di autori.

Trovate tutte le notizie e le recensioni di The Sandman nella nostra scheda.