The Sandman, la recensione della prima stagione
La prima stagione di The Sandman ci ha lasciati ammaliati dalla trasposizione di Netflix dell'opera di Neil Gaiman
La nostra recensione di The Sandman, la cui stagione 1 è disponibile da oggi su Netflix
Capirete quindi la diffidenza dei fan di tutto il mondo quando Netflix decise di lavorare a una trasposizione seriale. Una diffidenza costruita sulla paura di vedere tematiche importanti e personaggi ben caratterizzati trattati in modo blando e superficiale. Una paura legittima, vista l’importanza del materiale originale.
SOGNO O SON DESTO?
Partiamo da un fatto: la prima stagione di The Sandman riassume i primi due volumi dell’edizione italiana (Preludi e notturni, Casa di bambola) e lo fa alla grande. La storia ha inizio con Morfeo che viene imprigionato dal mago Roderick Burgess, intenzionato a divenire immortale. Un risultato che, ovviamente, non riuscirà a raggiungere, ma che impedirà al nostro protagonista di tornare nel reame del sogno per quasi cento anni. Al suo ritorno, il mondo è cambiato e toccherà a Morfeo fare di tutto per ripristinare il suo regno e i suoi poteri.
Nonostante non riesca a raggiungere la profondità del fumetto, The Sandman è senza dubbio una delle produzioni Netflix più riuscite. Questo soprattutto grazie a una scrittura elegante, evidentemente supervisionata da un Neil Gaiman intenzionato a non lasciar andare la propria opera. Alcune soluzioni tipiche dell’azienda americana non mancano, però. Personaggi che cambiano etnia, sesso o gusti sessuali sono all’ordine del giorno e, purtroppo, spesso lo fanno senza un motivo particolare. Sicuramente il dispiacere più grande è stato quello di non trovare John Costantine all’interno della storia, sostituito da Joahnna Costantine, antenato del succitato John, ma nettamente meno interessante.
DIECI EPISODI IN CERCA D’AUTORE
Come già accennato, la prima stagione della serie è composta da dieci episodi. I primi cinque raccontano della ricostruzione delle terre del sogno, il sesto è un episodio singolo, mentre gli ultimi quattro narrano la storia di Rose Walker e delle sue capacità uniche.
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Con così tante trame in così poche puntate è inevitabile che ve ne siano alcune più interessanti di altre. Se la storyline di Rose risulta inizialmente meno avvincente, lo stesso non si può dire della chiusura del primo arco narrativo e, soprattutto, dell'episodio singolo. Sandman, infatti, funziona benissimo anche attraverso trame verticali, che si esauriscono in un singolo episodio. La storia dell’amicizia con Hob Gadling è un piccolo gioiello, almeno quanto la breve incursione nella serie di Morte (entrambi nell'episodio 6, “Il rumore delle sue ali”). Ammettiamo di essere rimasti estasiati da questa puntata e ci auguriamo che la seconda stagione possa adattare non solo il quarto volume (anticipato dalla sequenza finale del decimo episodio), ma anche le numerose storie singole del terzo.
Una piccola parentesi anche riguardante gli effetti speciali, che nonostante non riescano a mascherare del tutto la CGI, ci sono sembrati molto buoni. Ottime le scenografie, la fotografia e la regia, che contribuiscono a dare allo show un tono drammatico e onirico, perfetto per le storie di Sandman.
PERSONAGGI E COMPARSE
Nonostante alcune scelte prese da Netflix sul cambio dei personaggi, il cast di The Sandman è una vera meraviglia. Tom Sturridge è un Morfeo perfetto, tormentato e distante dagli esseri umani quanto basta. Ovviamente era impossibile riprodurre la fisionomia di Sogno nel fumetto, ma il risultato finale ci ha convinti appieno. Lo stesso si può dire per la magnifica Gwendoline Christie (Brienne del Trono di Spade), che interpreta Lucifero magistralmente. E potremmo continuare per ore. Charles Dance sembra nato per essere Roderick Burgess, Robert Boyd Holbrook ci ha fatto scorrere i brividi lungo la schiena con il suo Corinzio, David Thewlis è un John Dee (Dottor Destiny) perfetto e Kirby Howell-Babtiste ci ha rubato il cuore con la sua interpretazione di Morte.
Quasi tutti i personaggi portati in scena dimostrano non solo grande cura verso le controparti originali, ma anche il desiderio di realizzare un’opera matura e completa. Un’opera al di sopra della media delle serie tv attuali. Splendida l’idea del direttore del doppiaggio di utilizzare Stefano Crescentini per dare la voce a Morfeo. Questo non solo perché Stefano è stato talvolta il doppiatore di Tom Sturridge, ma anche perché nel librogame in esclusiva per Audible ha già prestato la voce a sovrano del regno dei sogni. Questo, insieme ai titoli di coda realizzati da Dave McKean (autore che ha lavorato alle cover del fumetto) sono solo le numerose ciliegine su una torta dal sapore paradisiaco.
https://www.youtube.com/watch?v=ieRKVFluEAEThe Sandman è un vero e proprio gioiello. Si tratta sicuramente di una delle migliori serie targate Netflix e ora non possiamo far altro che pregare con tutte le nostre forze che il pubblico se ne accorga. Questo per non rischiare di vedere lo show brutalmente ucciso dall'azienda americana. C’è tanto amore in questa trasposizione dell’opera di Neil Gaiman. Un risultato possibile anche grazie alla costante supervisione del progetto da parte dell’autore stesso. Se siete curiosi di tuffarvi in un nuovo mondo dal carisma unico e inimitabile, questa è la serie che fa per voi. E no, questo non è un sogno. La serie è davvero meravigliosa.