The Rust Kingdom, la recensione
Abbiamo recensito per voi The Rust Kingdom, graphic novel di Spugna edita da Hollow Press
Dopo aver vinto il Premio Boscarato come autore rivelazione del 2015 con Una brutta storia, Tommaso Di Spigna - in arte Spugna - torna al Fumetto con The Rust Kingdom, graphic novel edita da Hollow Press che racconta un'avventura grottesca e splatter.
Nonostante non si sappia quasi nulla degli individui che interpretano la storia, ogni elemento narrativo appare chiaro fin da subito. I dialoghi sono ridotti all'osso, così come sono minime le spiegazioni date al lettore. Ciò che propone Spugna è sostanzialmente un'esperienza visiva di grande impatto che, attraverso lo scontro tra esseri primitivi, parla della sete di potere e della violenza cieca, elementi intrinsechi nell'uomo, non proprio avulsi dalla nostra società.
In sostanza, l'autore mette su carta un viaggio molto lontano da quello tipico dell'eroe, proponendo una storia tanto personale quanto efficace. Il punto di forza del fumetto è proprio questo: non c'è alcun senso di identificazione tra lettore e protagonista, ma è ugualmente impossibile staccare gli occhi dalla lettura prima di giungere alla fine.
Perché anche chi stringe il volume tra le mani è lì, in quel mondo maledetto e desolato, cercando di non sentirsi male di fronte all'ennesimo abominio - sia esso una creatura grottesca o un atto compiuto nella storia - con lo sguardo fisso sul traguardo.
The Rust Kingdom è un fumetto d'azione molto interessante che utilizza l'immediatezza dei contenuti come trampolino di lancio e i colori sgargianti per catturare lo sguardo del lettore fino all'ultima tavola.
Spugna, però, non rende la necessità estetica di raccontare fine a sé stessa, perché propone non un esercizio di stile, ma un'esperienza comunque appagante nel suo insieme, con tutte le esagerazioni possibili unicamente nella cultura underground.
Lode alla carne.