The Room VR: A Dark Matter, la recensione

The Room VR: A Dark Matter non sarà un titolo molto longevo, ma rimane un puzzle game imperdibile per gli amanti della realtà virtuale

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The Room VR: A Dark Matter è il primo spin-off della celeberrima serie di puzzle game inaugurata da Fireproof Games nel 2012. Serie che ha ottenuto un grande successo su mobile e su PC, permettendo così al franchise di crescere sino a raggiungere i quattro titoli, l’ultimo dei quali pubblicato su Steam nel febbraio del 2021. Un successo da più di 12 milioni di copie vendute e che ha reso The Room una delle IP più importanti all'interno di questo genere videoludico.

Con A Dark Matter, il team inglese ha deciso di tuffarsi nel mondo della realtà virtuale. Una scelta più che sensata, visto quanto bene si sposino i puzzle game con questa branca del mercato. Uscito nel 2020 su PC VR e sul primo visore targato Sony, questo avvincente spin-off approda anche su PlayStation VR 2 a partire dal 27 luglio al costo di circa trenta euro. Per tutti coloro che, invece, erano in possesso della versione “old gen”, l’update è invece del tutto gratuito. Una mossa che ci sentiamo di premiare, soprattutto viste il notevole boost tecnico apportato al gioco.

Ma non perdiamo altro tempo, quindi, e scopriamo insieme perché The Room VR: A Dark Matter è un gioco imperdibile per chiunque possegga il nuovo caschetto di Sony.

MISTERI E MAGIA

La trama della recente opera di Fireproof Games narra una vicenda a sé stante, lontana dai fatti principali della saga. La storia è ambientata nel 1908 e ci porta a vestire i panni di un detective incaricato di indagare sulla scomparsa di un celebre archeologo, sparito nel nulla in seguito a una misteriosa scoperta. In questa missione saremo guidati da una forza oscura, che ci spingerà a proseguire nella nostra ricerca per adempiere a uno scopo più grande. Uno scopo che potrebbe cambiare le sorti del mondo per sempre.

Come spesso accade all’interno della saga The Room, il comparto narrativo è presente, ma non è l’elemento di punta della produzione. La verità, però, è che ci siamo comunque appassionati alla trama, merito forse anche dell’immersività offerta dalla realtà virtuale. Un pregio che troviamo in tanti piccoli dettagli, come i testi presenti sulle pareti o sui documenti che ci troveremo ad analizzare, completamente tradotti in italiano. L’unico vero rammarico è la durata complessiva dell’avventura, che fatica a raggiungere le tre ore. Una cifra sicuramente non esaltante, ma che fa sentire il proprio peso soprattutto perché il titolo è così avvincente che vorremmo non finisse mai.

DIFFICILE, MA NON TROPPO

Come i vari capitoli della saga principale, anche The Room VR: A Dark Matter è costituito principalmente da enigmi da risolvere. Enigmi che richiedono l’utilizzo dell’ingegno, accompagnato da azioni fisiche per interagire direttamente con il mondo virtuale. È proprio questo mix di esperienza tattile e mentale a colpire al cuore il giocatore, che si trova a dover “toccare con mano” i vari oggetti sparsi per i sei livelli che compongono l’avventura. Gli sviluppatori hanno inoltre pensato di legare il movimento al teletrasporto, capace di condurci in determinate parti della mappa. L’assenza di un’esplorazione libera potrebbe essere un malus per qualcuno, ma noi riteniamo che si tratti di buona intuizione per spingere il giocatore a focalizzarsi sugli enigmi, azzerando in questo modo anche il possibile motion sickness.

Come spesso accade all’interno della serie, i vari puzzle hanno tutti quel giusto livello di complessità tale da attivare le sinapsi, ma senza mai tediare l’utente. Questo grazie anche alla presenza degli indizi, che nel caso rimaneste bloccati possono dare un grande aiuto a proseguire nell’avventura. Abbiamo trovato uno dei livelli (la chiesa) leggermente più difficile degli altri, ma A Dark Matter è un titolo senza dubbio ben bilanciato, che garantisce un’esperienza complessa e sempre appagante.

IL FASCINO DEL MALE

La nuova versione di The Room VR: A Dark Matter per PlayStation VR 2 è semplicemente uno spettacolo per gli occhi. Gli ambienti sono ricostruiti alla perfezione e la straordinaria risoluzione del visore Sony permette di immergerci ancora di più all’interno del racconto. In alcuni frangenti si può sentire quasi l’odore di un calderone ripieno di un liquido verde, oppure spaventarsi di fronte a degli insetti che ci volano in faccia. Insomma: l’immedesimazione è totale. Ottimo anche il comparto sonoro, che vanta una soundtrack funzionale e un discreto doppiaggio in inglese. Come già accennato, l’intera avventura presenta i sottotitoli in italiano, con tanto di diversa grafia in base alla situazione. Un dettaglio apparentemente semplice, ma che contribuisce a uno dei punti di forza del gioco: l’atmosfera.

Avremmo voluto The Room VR: A Dark Matter che non finisse mai. All’interno del catalogo di PlayStation VR 2 sono davvero rari i puzzle game curati come quello di Fireproof Games. Gli enigmi sono tutti avvincenti, la storia ha quel giusto tocco di horror alla Lovecraft da mantenere incollati e la qualità grafica offerta dal visore Sony continua a dimostrarsi un punto di riferimento per il mercato attuale dei giochi VR. Insomma: nonostante il costo potenzialmente elevato per le circa 3 ore di gioco, A Dark Matter vale sino al vostro ultimo centesimo.

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