The Quarry, il degno erede di Until Dawn | Recensione
The Quarry è il degno erede di Until Dawn. Un titolo perfetto da giocare in solitaria o in compagnia dei propri amici
Ebbene, per la prima volta dopo sette anni, ci troviamo finalmente di fronte a un titolo altrettanto riuscito. Non vi nascondiamo di essere rimasti piacevolmente soddisfatti da The Quarry. Probabilmente più di quanto ci potessimo aspettare.
UN PIATTO CLASSICO, MA DAL SAPORE MODERNO
Una volta avviato il gioco seguiremo la storia di un gruppo di tutor del campo estivo di Hackett’s Quarry. Costretti a rimanere una notte in più nel campus dopo il termine del periodo didattico, i ragazzi si troveranno di fronte a misteriose creature, a un famiglia dai modi tutt’altro che gentili e alla maledizione di una strega che grava sul bosco. Nel corso della campagna dalla durata di circa dodici ore, differenti tipi di racconti horror si intrecciano tra loro, evidenziando ancora una volta la conoscenza di Supermassive Games di questo specifico genere narrativo.
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Ma, cosa più importante di tutte, The Quarry ha una storia completa e priva di grandi sbavature. Semplice magari, ma funzionale al tipo di storia messa in scena. I diversi finali che abbiamo raggiunto ci sono sembrati sempre coerenti con le azioni che abbiamo compiuto e si ha davvero la sensazione di aver modellato il proprio destino.
SQUADRA CHE VINCE
Da un punto di vista ludico, The Quarry non innova e non stupisce, ma non ha bisogno di farlo. Ci troviamo di fronte ancora una volta a un titolo che ci spinge a prendere decisioni di trama e a sbagliare meno QTE possibile. Niente di più e niente di meno.
La telecamera rimane un po’ troppo limitante in alcune inquadrature, ma sono stati fatti netti passi avanti rispetto al recente House of Ashes, dove ci siamo spesso trovati incastrati nelle pareti. Ancora una volta, inoltre, i collezionabili sono inseriti con grande attenzione, permettendoci di scoprire storyline parallele e approfondendo la lore del mondo di gioco. Vagare per il campo di Hackett’s Quarry è realmente interessante e le ricompense che possono essere ritrovate valgono assolutamente lo sforzo di esplorare ogni singolo anfratto.
Come già accennato, inoltre, gli intrecci narrativi ci sono sembrati davvero riusciti, ma ammettiamo di non essere rimasti molto felici all’idea di non poter saltare i filmati durante le run successive alla prima. Questo ci avrebbe permesso di procedere più spediti nel tentativo di completare al 100% il gioco, evitando di rivedere scene già viste o troppo simili tra loro.
Un plauso ai dev per aver inserito un paio di modalità extra davvero riuscite. Da un lato abbiamo la Modalità Cinema che genera degli eventi randomici, permettendoci di godere del titolo come fosse un lunghissimo film, dall’altro la Modalità Cooperativa. Giocare a The Quarry insieme ai propri amici è forse il modo migliore per fruire di questa esperienza videoludica. A ogni giocatore vengono assegnati dei personaggi, che dovranno essere guidati esclusivamente dal loro “proprietario”. Le decisioni prese andranno a modificare gli equilibri di trama e rischieranno di far morire i tutor degli altri utenti, con conseguente ansia e tensione. Un’opera perfetta per un weekend di paura, da godere a piccole dosi.
SUPERMASSIVE AL TOP
Da un punto di vista tecnico, The Quarry ci ha spesso lasciati senza parole. Nonostante alcune animazioni facciali un po’ sottotono (ma solo di alcuni personaggi), il colpo d’occhio è sensazionale. Si ha davvero l’impressione di star vivendo un film interattivo, questo grazie anche a ottimi giochi di luce a una modellazione poligonale davvero riuscita.
Splendido anche il comparto sonoro, che presenta un doppiaggio in italiano quasi sempre perfetto e, soprattutto, un mixaggio audio impeccabile. Abbiamo affrontato l’intera avventura senza attivare i sottotitoli e mai una volta non abbiamo compreso quanto pronunciato dagli attori. Un risultato che, come ben sapranno gli amanti del doppiaggio nei videogiochi, non è assolutamente da dare per scontato.
The Quarry è, al momento, il punto massimo della carriera di Supermassive Games. Un titolo divertente, longevo, rigiocabile e in grado di farci passare diverse ore di divertimento da soli o in compagnia. Se amate il genere horror non potete lasciarvi sfuggire questa piccola perla, soprattutto se avete intenzione di giocarla con i vostri amici. Certo, permangono alcuni difetti del genere, ma poco importa quando il risultato è tanto buono. Speriamo che questa sia la ripartenza del team inglese e che non passino altri sette anni per rivedere un gioco di questo livello.