The Princess, la recensione
In The Princess Ed Perkins inquadra Lady Diana attraverso il filtro narrativo che più di tutti l'ha condannata: quello dei media.
La recensione di The Princess, al cinema dal 30 giugno
Pur affrontando diversi aspetti del rapporto tra Diana e la famiglia reale e soprattutto quello con il marito Carlo nel suo progressivo degenerarsi nel corso degli anni, The Princess alla fine è una grande narrazione sul rapporto tra Diana e i media che, servendosi della pura “materia prima” - ovvero immagini d’archivio, manipolate con il solo montaggio e missaggio sonoro - espone in primis il modo in cui la sua vita è stata man mano raccontata (nel bene e nel male, ma soprattutto nel male).
Servendosi quindi di interviste, servizi e programmi televisivi e immagini rubate di giornalisti e paparazzi che la inseguono fin nel suo privato, Diana è avvolta dal continuo “scattare” delle macchine fotografiche e dalle parole di altre persone che la definiscono, commentano ciò che fa, la ammoniscono o, al contrario, la elogiano per la sua umanità (tantissimo, le persone comuni). Il conflitto è quindi quello evidente di un personaggio amatissimo dal popolo (anche se non mancano le critiche) ma distrutto nella sanità mentale e fisica da un’istituzione che vorrebbe essere moderna ma che questa agognata modernità non sa in alcun modo gestirla.
In questo senso il momento decisamente più commovente è quando questo contrasto si fa scena: in occasione della sua morte, durante i funerali, mentre folle enormi di persone disperate piangono la morte di un’icona troppo vera e raggiungibile per essere reale…
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