The Path 3x12,"A New American Religion": la recensione

La recensione del penultimo episodio stagionale di The Path

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Spoiler Alert
Il penultimo episodio della terza stagione di The Path è decisamente più riuscito degli ultimi, merito della scelta di affrontare in modo più sistematico un tema sfuggente alla base della serie: come è recepito il meyerismo nei suoi aspetti profondi al di fuori del centro? Si può davvero definire "A New American Religion", come titola la puntata?

Il prof. Jackson Neill si rivela l’utile mezzo per portare avanti questa riflessione. Vediamo che con mossa poco elegante ha scaricato il rancore nei confronti di Sarah in un articolo accademico sul meyerismo, a partire dalle confidenze di lei, soffermandosi in particolare sulla scoperta di una origine più violenta e oscura rispetto a quella edulcorata della versione Steven Meyer. La puntata inizia proprio con Neill in TV intervistato a proposito delle sue ricerche, e dalla poltrona del talk show in diretta, non esita a definire il meyerismo una setta.

Il fatto scuote Eddie, Sarah e tutti gli altri, ma con livelli di consapevolezza diversi: attualmente Eddie è l’unico che può capire che Jackson ha preso le informazioni da Sarah, ma tace questo dettaglio a Cal, agli altri e a Hawk, che si trova a dover tranquillizzare gli adepti più giovani che prevedibilmente iniziano a farsi delle domande. L’espediente è funzionale a indagare meglio la natura del movimento, e le differenze tra una fede e un “cult”. Neill mette in discussione dettagli inquietanti con cui anche chi guarda può trovarsi d’accordo, come la discutibilità di un contratto che gli adepti devono firmare, o la veridicità della “prova del fuoco” superata da Eddie (anche se in quel caso allo spettatore non è concesso di dubitare, essendo una scena che ci è stata mostrata nel suo svolgersi, e non mediata da Youtube).

Sarah è sconvolta, e Eddie la affronta per la sua ingenuità, mentre Vera si mette subito in azione per garantire una replica del leader nello stesso programma: si organizza così un faccia a faccia, al quale però Eddie non si sente di partecipare, perché ora che sa degli abusi su Cal farebbe fatica a difendere Steve. Cal stesso invece si offre di partecipare, forte di una vita intera di negazione e ri-narrazione dei suoi traumi. La posizione in cui si troverà preoccupa soprattutto Mary, che è contraria alla sua partecipazione allo show. Contemporaneamente Mary ha ricevuto un’offerta di lavoro da Buck per la sua campagna elettorale: entrambi si trovano dunque a vivere il contrasto tra i propri desideri e quelli del partner. Cal fa un interessante discorso sulla riappropriazione della narrazione di Steve, ma non basta, perché come fa notare Mary continuare a negare ciò che è successo non è riappropriazione; certo, anche il discorso assolutorio di Mary sul comportamento di Buck è piuttosto pericoloso, e Buck è un personaggio scivolosissimo, difficile da inquadrare senza rischiare una confusione non accettabile tra addiction e comportamento criminale. Cal, sempre preda di tumulti irrisolvibili, prova a sciogliere l’attrito chedendo a Mary di sposarlo, ma lei lo vede come un gesto di ripiego per trattenerla a sé, e per tutta risposta lo lascia.

Intanto Eddie, Vera e Sarah vanno a trovare Lilith nell’ospedale pschiatrico, e Eddie la interroga per capire meglio la sua visione: alla fine decide che va liberata, perché non approva la coercizione per le proprie idee, come invece faceva Steve. Successivamente però Vera scopre che la profezia di sua madre coinvolge Bali, di cui Lilith non poteva sapere nulla. Vera è confusa, e comprensibilmente la prima cosa che le viene in mente è che ci sia la madre dietro a tutta la faccenda, e che li stia manipolando tutti. Tuttavia è difficile discernere tra verità e paranoia, e poiché Vera non riesce a convincere Eddie a cancellare il viaggio a Bali, torna a mettere in pratica le sue vecchie abilità, agendo direttamente con le minacce. Purtroppo per lei la questione dei diari di Lilith e di Jackson ha riavvicinato Eddie e Sarah, sebbene in modo non romantico, ma quando Vera li sorprende in un gesto un po’ troppo intimo va fuori di sé e torna tra le braccia coercitive di Lilith.

La riflessione sull’importanza delle definizioni è ribadita nella scena in cui Hawk, ispirato da uno strano incontro etilico con una studentessa sconosciuta e sveglia, prende di petto la diffidenza e i dubbi dei propri seguaci partendo direttamente dai parametri che secondo la American Psichiatric Association individuano una setta, e li smentisce uno a uno.

Al momento della sfida televisiva, Cal affronta Neill, anche grazie al beneplacito di Sarah che lo invita a usare la sua storia con il professore per invalidare la correttezza del suo metodo. Lo sforzo vincente di Cal è accolto con gioia da tutti ma anche dalla frustrazione e rabbia di Eddie, che non è in grado di, né propenso a, accettare compromessi così pesanti sulla condotta di Steve. Per lui, e anche per Sarah, l’unica soluzione per una sincera prosperità del meyerismo è una pulizia e un unburden profondo del movimento, che comporta rivelare al mondo che Steve era un criminale. Questi propositi sono comprensibili ma impositivi nei confronti di Cal e del precario equilibrio che ha faticosamene raggiunto: il finale dell’episodio suggerisce che se la profezia di Lilith si avvererà con la morte di Eddie, sarà per mano di Cal, deluso e tradito.

È sempre più probabile che la minaccia della fine del mondo sia solo l’innesco per dinamiche molto umane tra persone che condividono un credo ma che sopportano livelli molto diversi di compromesso, tra il movimento e il mondo, ma anche tra chi concepisce l’eventuale revisione del dogma e chi la rifiuta totalmente. Intanto Cal, che ha passato diverse sfumature di personalità da cattivo, è ora il personaggio con cui è più facile empatizzare: il suo faticoso processo di ri-convincimento a essere meyerista è il perfetto esempio di quante variabili possano intervenire su una scelta così personale. Così, è comprensibile che quando Eddie e Sarah vanno a parlargli mettendo in discussione il suo diritto a gestire e raccontare la storia che lo riguarda, e dunque la sua identità, Cal sia pronto a oltrepassare il limite. Si prefigura un finale shakespeariano oppure soprannaturale: in ogni caso il meyerismo di Steve è finito, ma quanto sarà lunga la vita del meyerismo di Eddie?

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