The Path 2x07, "Providence": la recensione
La nostra recensione del settimo episodio della seconda stagione di The Path
Stavolta i sospetti attorno alle responsabilità di Eddie sono al centro dell’episodio, così come l’ossessione di Richard e Kodiak, che li porta a scegliere metodi di “indagine” alquanto discutibili.
Dopo l’acquisto sconsiderato dell’edificio, diventato Centro Meyerista, da parte di Cal, i nodi vengono al pettine, e un avviso di pignoramento viene affisso ai cancelli del “compound”. Sarah è allibita, Cal ha una crisi di rabbia e prende a pugni un muro, entrambi cercano una soluzione: Sarah è disposta a ipotecare la sua casa, ma l’assenza del co-intestatario Eddie unita all’impossibilità di garantire un flusso di denaro stabile (perché connesso alle donazioni) sono problemi su cui la banca non può soprassedere. Se Sarah è disposta a rischiare in prima persona, la soluzione di Cal prevede di poter accedere a patrimoni particolarmente vicini, come quello della madre di Noa, la cui ricchezza è già stata citata qualche episodio fa, assieme alla sua totale incapacità materna. Cal manda Hawk a tastare il terreno, il quale incassa un rifiuto categorico da parte della ragazza, intenzionata a non chiedere mai più niente a quella che è stata una madre assente, ricattatoria e tossicodipendente. L’illuminazione di Hawk, arrivare direttamente alla madre di Noa con l’obiettivo di “salvarla”, sarà materiale per le prossime puntate.
Tutto fa pensare che il movimento abbia rischiato troppo, e che l’orlo di un baratro sia molto vicino; la confusione che regna in questo miscuglio tra interessi personali, fede, opportunismo è ben rappresentata da Sean, che si ritrova a chiamare segretamente sua madre, annunciandole la gravidanza di Mary ma anche tradendo un momento di grande crisi, tanto da provocare il loro intervento immediato: che ne sarà di Mary, ancora disposta a offrirsi a Cal al suo minimo cenno di cedimento?
Non viene abbandonata, ma muove a rilento, la questione analisi dell’acqua, che Abe ha tentato di portare all’FBI, ma senza successo: è evidente il suo coinvolgimento sempre più intenso con la vita del movimento, anche se si rifiuta di ammetterlo e se continua a ottenere informazioni da poter usare a proprio vantaggio, come la rivelazione del pignoramento che Nicole gli confida. Nicole è un personaggo fastidioso e credibile allo stesso tempo, resa più umana dalla frustrazione per il ruolo di moglie sforna-bambini e dall’invidia malcelata nei confronti di Sarah; dispiacerebbe vedere Abe capitombolare nel tradimento, ma la china in quella direzione sembra inevitabile.
Come abbiamo detto l’episodio è circolare, e l’ultima sequenza concretizza l’incubo della prima: Eddie viene “sequestrato” da Richard e Kodiak, che, forse non accorgendosi di Johnny nella sua macchina, abbandonano il ragazzino in mezzo al nulla. Un episodio come sempre un po’ discontinuo nell’incidenza delle sottotrame sull’insieme, ma attraversato da una tensione maggiore, che in questi casi non guasta.