The Path 1x06, "Breaking and Entering": la recensione

La nostra recensione del sesto episodio di The Path, con Michelle Monaghan, Aaron Paul e Hugh Dancy

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Il tema dell’episodio è suggerito dal titolo, Breaking and Entering: si parla di infrazioni ed effrazioni, ingressi in contesti ostili o accoglienti, entrate volute o forzate, e continua l’indagine dei diversi significati attribuiti alla solidarietà meyerista.

Dopo l’aggressione subita da Cal, Sarah è la prima ad accorrere in ospedale, e il riavvicinamento tutt’altro che neutro tra i due perseguita entrambi nel corso della puntata, ma anche Eddie, che continua letteralmente a “vederli” insieme. L’espediente delle visioni rimane un po’ facile e finora fine a se stesso, oltretutto il livello di pensieri, paure e desideri proibiti è già stato esplorato, sarebbe tempo di decidere se far evolvere la situazione o passare oltre.

Anche la questione Alison Kemp si evolve lentamente: la “missione” di Cal a cui partecipa anche Eddie porta quest’ultimo a riaggiustare la prospettiva sulla stessa Alison e sui metodi violenti del movimento, che gettano nuove luci oscure sulla morte di Jason Kemp e corroborando sempre di più la certezza di Alison. Eddie è il personaggio con cui è più facile empatizzare: animato dal dubbio e mosso dalla ricerca della verità, che significa principalmente sapere dove stanno il bene e il male, e da che parte si situa ciò a cui finora ha dedicato la sua esistenza.

Il successivo incontro tra Eddie ed Alison conferma infatti l’esistenza di piani segreti attorno, sembra di capire, alla salute di Steve Meyer: ulteriori manipolazioni della verità che parallelamente Abe sta via via scoprendo, seguendo i flussi di denaro del conto in banca di Jason e arrivando a scoprire il coinvolgimento di costose ricerche sperimentali sulla cura del cancro al pancreas.
Se il delirio di onnipotenza di Cal giustifica le sue azioni poco ortodosse per mantenere intatto il potere del movimento, meno giustificabili sono le odiose manipolazioni nei confronti di Mary, che aggiungono ombre sul personaggio ma non vengono mai adeguatamente approfondite, e lasciano ancora Mary nel ruolo della vittima senza alcuno spazio di autonomia e azione.

L’evoluzione del rapporto tra Ashley e Hawk è pervaso di sincerità e credibilità, e rimane la parte migliore dello show

Di segno radicalmente diverso l’effrazione di Sarah, che tormentata dalla paura di perdere Hawk, si introduce nella casa di Tessa, la sorella fuggita, per spiare quella che è ed è stata la sua esistenza al di fuori del movimento: i suoi timori vengono confermati dalla collezione di sonniferi e antidepressivi che smentiscono la sensazione di tranquilla felicità trasmessa dalla casa e dai segni di una vita familiare ordinaria e serena. Per una già combattuta Sarah è la conferma che per Hawk non deve esistere alternativa al di fuori dell’universo chiuso e rassicurante del meyerismo: “non dovremmo lasciare che trovi la sua strada?”, chiede ancora Eddie e un ulteriore e perentorio “No” di Sarah mette il punto definitivo sulla questione. Le mura di protezione che Sarah è intenzionata a innalzare sono naturalmente percepite come mura di ostilità: l’ostinazione di Sarah appare tanto più eccessiva quanto più Ashley emerge come una ragazza intelligente, comprensiva ma capace di leggere la realtà secondo il suo punto di vista, lontana anni luce dall’idea distorta che i meyeristi hanno di quelli che chiamano senza mezzi termini “ignoranti”.

L’evoluzione del rapporto tra Ashley e Hawk è pervaso di sincerità e credibilità, e rimane la parte migliore dello show. Dopo che la sua famiglia viene sfrattata Hawk fa quello che chiunque farebbe per le persone a cui tiene, indipendentemente dal credo e dalla fede. La sfumatura di superiorità e pietismo verso la vita “di ignoranza” della povera Meg, madre di Ashley, è palpabile, ma al tempo stesso la disponibilità ad ascoltare e l’esibizione del funzionamento a rete di sicurezza della famiglia Lane/Armstrong hanno effetto su una persona che si è ritrovata da sola a subire le conseguenze degli errori del marito. Le implicazioni più immediate di questa storyline impongono una progressione più sostenuta all’episodio, che fa risaltare l’eccessiva lentezza con cui si evolvono sia lo svelamento dei retroscena della questione Kemp, sia il plot emotivo del triangolo Eddie-Sarah-Cal: il pericolo di un passo così rilassato è che le risoluzioni arrivino quando l’interesse è già svanito.

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