The Path 1x04: "The Future", la recensione

Il quarto episodio di The Path, “The Future”, prosegue nel viaggio dentro le ambiguità più segrete del movimento Meyerista

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Abbiamo ormai capito che i livelli di manipolazione sono più insidiosi e più diversificati di quanto sembrasse all’inizio: in particolare l’episodio Cal scoprire esplicitamente le proprie carte, senza un twist eccessivo verso una malvagità più acuta, ma semplicemente proseguendo con una caratterizzazione tra il la capacità di convincimento e l’inquietante, tra il delirio di onnipotenza e una visione razionale che contrasta con l’immaginario post-hippie dei leader storici. È proprio l’arrivo da San Diego di Bill e Felicia, due dei primi adepti del movimento, a significare che la comunità di Cal è sotto osservazione: il motivo è la gestione poco ortodossa dello scandalo Miranda Frank, ma soprattutto le esternazioni di Cal, che ha intenzione di far cambiare rotta al movimento, per accordarlo alla propria ambizione e visione. Infatti le parole di Cal spingono Miranda verso la conferma di una colpa mai commessa perché presentano la possibilità di una verità che si intreccia con il mistero della Luce e delle visioni evocate in Messico. È ciò in cui Cal è più bravo, è il dono che lo rende un leader nato e il naturale successore di Doctor Steve, come annuncia a Felicia e Bill: può spingere le persone a credere, motivo per cui si autoelegge ad autore degli ultimi tre Pioli della Scala.

La linea tra la manipolazione e il convincimento si fa dunque sempre più sottile anche tra i membri che hanno cominciato a “salire la Scala”: innanzitutto il breve scontro “ideologico” sui metodi di trattamento allucinogeni come l’ayahuasca – in questo caso per “guarire” dalla tossicodipendenza il figlio dei Ridge – tra Cal e Sarah, portatrice di una fede più ingenua e meno strategica, ma che non vede motivo di vergogna nei metodi del movimento, anche quando discutibili e poco popolari tra gli “ignoranti”. In secondo luogo l’avvicinamento di Cal proprio a Eddie, apparentemente per guidarlo verso il passaggio a R7, in realtà probabilmente per tenerlo d’occhio e carpirgli il segreto che Cal ha solo intuito. Ma Eddie è messo al centro dell’attenzione da Bill e Felicia, che gli chiedono a loro volta di tenere d’occhio Cal. Nel frattempo lui e Sarah sembrano superare la crisi, anche se Sarah percepisce qualcosa di strano nell’avvicinamento tra Cal e Eddie, e soprattutto un’esclusione nei suoi confronti, in quanto rappresentante di un modo di intendere e guidare il movimento che Cal ritiene antiquato e dannoso.

Il giorno dell’Ascensione vede tutti riuniti e dà modo a Felicia di spiegare la genesi del movimento: il 28 ottobre del 1974 fu testimone dell’ascesa al cielo di Steve su per la Scala, che a sua volta provò a toccare, ustionandosi le mani – naturalmente sotto l’effetto di qualche droga. L’accento sull’ignoranza del popolo e su un pericoloso Futuro in arrivo rimangono nebulosi e preoccupanti, mentre i dialoghi sui bei tempi andati tra gli “anziani” sembrano voler rimarcare la connessione con lo stile di vita e il credo delle subculture hippie, ma anche sottolinearne una sorta di inevitabile degenerazione con l’ingresso di denaro e dinamiche di potere in certe idee.

Dove la serie deve ancora lavorare è sui personaggi più secondari: poco chiaro dove si voglia andare a parare con il personaggio di Abe Gaines, che in questa puntata apprende degli abusi subiti da Mary e forse cambia leggermente opinione sui mayeristi. Proprio Mary è un personaggio finora troppo schematico e privo di personalità, totalmente asservito alla caratterizzazione di Cal, e ciò è un peccato; la progressione di Hawk verso l’amore si conferma invece meglio tratteggiata, per quanto ampiamente prevedibile, così come il ruolo della cugina, convenientemente presente per caso a un incontro tra i due. Uno dei difetti di The Path continua infatti a essere la prevedibilità di certe caratterizzazioni e svolte che mandano avanti la narrazione, ma al tempo stesso col passare degli episodi si avverte un maggiore spessore della scrittura e una gestione delle frizioni tra visioni e idee di leadership più convincente. La mossa di Sarah, che recupera Freddie Ridge nuovamente preda dell’eroina, e di fatto spinge la madre a portarlo in Messico contravvenendo al volere del marito, è finalmente un’azione che concretizza la sua concezione del movimento e dell’azione di aiuto per i deboli, i bisognosi, i miscredenti, i sofferenti; l’incognita Alison Kamp è saggiamente lasciata fuori da questo episodio, ma senza dubbio tornerà fuori, evocata come pericolo vagante dagli stessi Bill e Felicia: il conflitto è destinato ad acuirsi.

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