The Passenger, la recensione
Abbiamo letto e recensito per voi The Passenger, graphic novel di Carlo Carlei, Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso edita da Tunué
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Da un soggetto dello sceneggiatore e regista Carlo Carlei, i testi di Marco Rizzo e le matite di Lelio Bonaccorso confezionano una storia dal ritmo serratissimo e appassionante. The Passenger è un'avventura on the road sorretta dal buon equilibrio tra un'azione violenta e rapida, che ci tiene incollati alle pagine, e la storia di un rapporto tra due uomini lontanissimi, che dovranno imparare a conoscersi piano piano per uscire insieme da una situazione impossibile. Due nemici giurati, in qualche modo, costretti dagli eventi a collaborare per uno scopo comune: sopravvivere.
Sono bravi, Rizzo e Bonaccorso, a presentarci i paralleli e le distanze fra i due protagonisti, soprattutto attraverso la figura di Don Masino, la cui parabola narrativa è la principale. Il vecchio leone della Mafia, che ha tenuto in mano i destini di mezza Sicilia e ora si trova tradito e in missione per vendicarsi, è ancora pericoloso. Il suo malato e inaccettabile concetto di giustizia, fuori dalla legge e al di sopra di quella dello Stato e della morale, ci viene presentato in maniera interessante dal suo punto di vista, ma senza mai risultare attraente, senza alcuna agiografia del boss, in cui spesso si rischia di cadere in opere come questa. Complici anche le matite di Bonaccorso che, con uno stile quasi caricaturale, mettono in luce tutta la meschinità di Caligiuri, senza rinunciare al dinamismo delle scene d'azione; le quali sono accompagnate, sapientemente, da dialoghi scarni, persino assenti, alla bisogna, che lasciano spazio ai fatti che si inseguono in una narrazione quasi sempre lineare e asciutta, in grado di arrivare dritta al punto come una freccia. Interessante anche l'uso estensivo del dialetto siciliano e della lingua inglese, che affiorano spesso e a volte si intersecano e mescolano fra di loro con un effetto di grande realismo che, almeno nel nostro caso, non ha appesantito la lettura.