The Occupation, di fredda logica e morte - Recensione
Un'avventura investigativa da completare entro quattro ore: la recensione di The Occupation
Orologio alla mano, non dovremo mai perdere di vista il tempo, che scorrerà in modo inevitabile: in pochissime ore, le nostre azioni modificheranno la storia di un intero Paese, quindi sarà richiesta la massima attenzione alle prove che raccoglieremo e alle azioni che compiremo. Eccezion fatta per un paio di flashback, nei quali non avremo la spada di Damocle del tempo sulla testa, il resto dei livelli da superare daranno importanza a ogni singolo minuto e starà a noi decidere come sfruttarli. Le linee investigative saranno potenzialmente infinite, dunque potremo decidere in modo del tutto soggettivo quali seguire, ottimizzando tempo e azioni per arrivare al termine del livello con successo. Tutto questo vi sembra ansiogeno? Forse un po’, ma l’escamotage del conto alla rovescia rende più interessante un gioco che altrimenti non avrebbe dalla sua un’allure particolare. Potremo raccogliere oggetti (ma solo uno per volta, scomodamente), ascoltare registrazioni, osservare dettagli realistici, come una sigaretta abbandonata ancora fumante, anche se alcune volte la gestione dello spazio e della posizione del personaggio risulterà poco naturale.
La godibilità dell'esperienza è inficiata da non pochi problemi tecnici, a partire dalla lentezza nel caricamento iniziale del gioco, prima ancora della comparsa della schermata di menu iniziale. Oltre a questo, noteremo alcuni bug di compenetrazione tra le nostre mani, tavoli e altri oggetti, o degli oggetti posti su una superficie, che passeranno attraverso questa. Non meno fastidiosa la telecamera, che offrirà prospettive abbastanza scomode. Problemi anche nel doppiaggio, solo i sottotitoli ci aiuteranno nella comprensione dei dialoghi dal volume davvero troppo basso. Va segnalata anche l’impossibilità di salvare i nostri progressi durante un livello, ci troveremo costretti a terminarlo o a rinunciarvi, ripartendo dall’inizio, una complicazione che potrebbe essere di una certa importanza per determinati giocatori.
[caption id="attachment_193918" align="aligncenter" width="1920"] L'impatto visivo è piacevole, anche al netto dei vari bug grafici[/caption]
The Occupation poggia sicuramente su idee buone, come lo scorrere reale del tempo, ma sviluppate in modo un po’ troppo complesso e poco lineare, creando della confusione nel giocatore e delle difficoltà non indifferenti nell’incedere del gioco. Richiede parecchia concentrazione e memoria, mettere in funzione la materia grigia e portare a termine ogni incarico sono le sue regole, rigide e inesorabili.