The Occupation, di fredda logica e morte - Recensione

Un'avventura investigativa da completare entro quattro ore: la recensione di The Occupation

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti.


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Dopo qualche rinvio The Occupation, produzione investigativa di White Paper Games, è finalmente arrivato, con una storia dai toni misteriosi e un po’ oscuri. Il gioco è ambientato in Gran Bretagna, fine anni '80, inizierà il giorno successivo ad un attacco terroristico nel North-West England, colpevole di aver cancellato 23 nomi dalla faccia della terra. Faremo la conoscenza prima di Scarlet Carson, una madre alle prese con il ritrovamento dei suoi figli; nei panni della donna perlustreremo stanze buie e cunicoli illuminati malamente, alla ricerca di indizi su quanto accaduto. Successivamente ci caleremo nei panni di un giornalista, Harvey Miller, con il compito di far luce su una legge piuttosto oppressiva che il governo sta per introdurre. Attenzione, però: avremo a disposizione solo quattro ore di tempo reale. Un elemento abbastanza singolare, che da' maggiore valore al tempo impiegato e alle scelte che faremo. Dovremo ricomporre i pezzi di un puzzle non facilissimo, attingendo quante più informazioni possibili dagli indizi che troveremo disseminati in giro e spuntando i vari obiettivi dalla nostra lista di azioni. Non molto dotati di sintesi, i ragazzi del team ci regaleranno lunghi testi in inglese, talvolta di non facile comprensione, ma fortunatamente traducibili in italiano grazie alla funzione UI.

Orologio alla mano, non dovremo mai perdere di vista il tempo, che scorrerà in modo inevitabile: in pochissime ore, le nostre azioni modificheranno la storia di un intero Paese, quindi sarà richiesta la massima attenzione alle prove che raccoglieremo e alle azioni che compiremo. Eccezion fatta per un paio di flashback, nei quali non avremo la spada di Damocle del tempo sulla testa, il resto dei livelli da superare daranno importanza a ogni singolo minuto e starà a noi decidere come sfruttarli. Le linee investigative saranno potenzialmente infinite, dunque potremo decidere in modo del tutto soggettivo quali seguire, ottimizzando tempo e azioni per arrivare al termine del livello con successo. Tutto questo vi sembra ansiogeno? Forse un po’, ma l’escamotage del conto alla rovescia rende più interessante un gioco che altrimenti non avrebbe dalla sua un’allure particolare. Potremo raccogliere oggetti (ma solo uno per volta, scomodamente), ascoltare registrazioni, osservare dettagli realistici, come una sigaretta abbandonata ancora fumante, anche se alcune volte la gestione dello spazio e della posizione del personaggio risulterà poco naturale.

[caption id="attachment_193917" align="aligncenter" width="1920"]The Occupation screenshot Lo scorrere del tempo andrà costantemente tenuto d'occhio[/caption]

La godibilità dell'esperienza è inficiata da non pochi problemi tecnici, a partire dalla lentezza nel caricamento iniziale del gioco, prima ancora della comparsa della schermata di menu iniziale. Oltre a questo, noteremo alcuni bug di compenetrazione tra le nostre mani, tavoli e altri oggetti, o degli oggetti posti su una superficie, che passeranno attraverso questa. Non meno fastidiosa la telecamera, che offrirà prospettive abbastanza scomode. Problemi anche nel doppiaggio, solo i sottotitoli ci aiuteranno nella comprensione dei dialoghi dal volume davvero troppo basso. Va segnalata anche l’impossibilità di salvare i nostri progressi durante un livello, ci troveremo costretti a terminarlo o a rinunciarvi, ripartendo dall’inizio, una complicazione che potrebbe essere di una certa importanza per determinati giocatori.

"avremo a disposizione solo quattro ore di tempo reale"La produzione recupera un po’ di lustro quando si presta ascolto agli effetti sonori e ambientali che ci accompagneranno durante l’esplorazione, rendendola più coinvolgente e realistica. Dal rumore dei passi a quello della pioggia, fino al rintocco delle campane, la plumbea cittadina nella quale ci troveremo sarà estremamente percepibile. Lo scorrere dei pensieri dei nostri protagonisti ci darà modo di avvicinarci a loro, conoscendoli attraverso un flusso di coscienza che ci seguirà per tutta la durata del gioco, costruendo un profilo psicologico e umano abbastanza completo e soddisfacente. A mettere in scena l'investigazione c'è una direzione artistica dignitosa.

[caption id="attachment_193918" align="aligncenter" width="1920"]The Occupation screenshot L'impatto visivo è piacevole, anche al netto dei vari bug grafici[/caption]

The Occupation poggia sicuramente su idee buone, come lo scorrere reale del tempo, ma sviluppate in modo un po’ troppo complesso e poco lineare, creando della confusione nel giocatore e delle difficoltà non indifferenti nell’incedere del gioco. Richiede parecchia concentrazione e memoria, mettere in funzione la materia grigia e portare a termine ogni incarico sono le sue regole, rigide e inesorabili.

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