The Northman, la recensione
Atteso al varco di un film con una major Robert Eggers consegna The Northman il suo film più acuto, preciso e ambizioso
Che mano Robert Eggers! Aveva parzialmente rinunciato a mostrarlo al mondo con Lighthouse, dopo l’esordio clamoroso di The VVitch, e invece adesso in The Northman, il suo primo film con uno studio di produzione grande (la Universal), attacca con una potenza difficile da eguagliare. Una tempesta, un corvo controvento e una montagna mentre una voce fuori campo promette fuoco e fiamme. La furia degli elementi appaiata con la furia umana di quello che sarà un film di vendetta dalla trama semplicissima (c’è un torto vissuto da bambino e una vendetta da perpetrare da adulto), funestato da visioni e una mistica folkloristica scandinava che come sempre in Eggers è coerente e ben documentata ma guardata così da vicino da scatenare scetticismo più che aderenza. In buona sostanza lui sembra credere a tutto quel che rappresenta, cioè nelle radici reali di miti ancestrali, eppure è solo apparenza, sotto sotto i suoi sono film distaccatissimi che anzi guardano ai miti per le falsità e i costrutti degli uomini che sono.
In realtà quello che Eggers filma sono i valori assoluti: rabbia, senso di grandezza, ardore e ingiustizia, il sangue del tradimento e la brutalità della bestialità umana. Li agita assieme all’attrazione sessuale, all’amore materno, a quello filiale, al senso d’appartenenza, l’odio, la vendetta e la sete di potere. Ingredienti tipici di molti film che in lui diventano protagonisti, la parte più curata infatti è il loro alternarsi, il loro guadagnare il proscenio e far diventare matte le persone, portare a decisioni estreme e visioni da invasati. È forse il suo film più preciso, magnifico nella messa in scena, budget più alti del solito usati benissimo, un delirio come è difficile aspettarsi da un grande studio con una grande idea di fondo: che le nostre origini siano animali.
Come tutto in The Northman flirtare con il fantasy senza mai affermarlo (tutto ciò che vediamo di fantastico o è una visione o non è detto sia fantastico) è una maniera per affermare il potere delle storie e della narrazione in un’epoca in cui questa plasmava tutto.
Trovate tutte le informazioni su The Northman nella nostra scheda.