The Night Of 1x05, "The Season of the Witch": la recensione

Ecco la nostra recensione del quinto episodio della prima stagione di The Night Of, che mostra la drammatica metamorfosi di Nasir

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L'inflazionatissima frase nietzschiana "e se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te" sarebbe l'epigrafe perfetta di The Season of the Witch, quinto episodio del cupo, plumbeo dramma HBO The Night Of, che compie questa settimana un ulteriore tuffo nelle tenebre dell'animo umano. Se l'alleanza tra Chandra Kapoor (Amara Karan) e Jack Stone (John Turturro) sembra funzionare piuttosto bene, grazie alla composta rispettabilità della prima e all'esperienza del secondo, all'interno delle mura di Rikers Island la vita di Naz (Riz Ahmed) ha preso una piega nuova e inquietante.

La protezione di Freddy (Michael K. Williams) consente al ragazzo di esercitare, forse per la prima volta, la propria violenza fisica, vendicandosi innanzitutto dell'agguato da parte di Calvin (Ashley Thomas), e godendosi il proprio status di pupillo a discapito degli altri detenuti. Ma ogni cosa ha un suo prezzo, e il nostro protagonista si trova costretto - o meglio, gentilmente invitato - a fare da incubatore umano per il passaggio di ovuli di cocaina all'interno del carcere. Un compito che, lo redarguisce Stone, potrebbe costargli molto caro, e che va a pesare soprattutto sulla sua comunicazione coi propri legali, frammentata in una conversazione in cui l'unica preoccupazione di Naz sembra essere l'assunzione delle capsule di droga.

Una scena come questa la dice lunga sulla nuova percezione del mondo acquisita dal giovane, quasi sordo ai richiami esterni al penitenziario e ottusamente concentrato sulla propria sopravvivenza da detenuto, piuttosto che sulla riconquista della libertà. Viene spontaneo chiedersi quali siano i reali desideri di Naz, che nella routine della prigione sembra avere trovato un fascino perverso che lo sta trasfigurando, facendogli lampeggiare nello sguardo un guizzo quasi infernale - lode, come sempre, a Riz Ahmed per aver dipinto la rapida metamorfosi del suo personaggio appianando le eventuali forzature che un mutamento così repentino avrebbe potuto evidenziare.

Ritroviamo il detective Box (Bill Camp), lasciato in ombra negli ultimi episodi. Le sue indagini ripercorrono passo passo il viaggio di Naz prima dell'omicidio di Andrea e, sebbene di per sé non incriminino il giovane, appare chiaro che in mano all'avvocato Weiss (Jeannie Berlin) assumano i contorni distinti dell'ennesima prova di colpevolezza a carico del ragazzo.

Come sempre, Price e Zillian continuano a giocare coi parallelismi, ammantando di verve comica gli effetti collaterali delle medicine assunte da Stone, contrastate dal Viagra, e ventilando al tempo stesso la possibilità di un cocktail esplosivo tra l'Adderall assunto da Naz e le droghe consumate assieme ad Andrea, cocktail che avrebbe forse potuto dar vita a un fenomeno psicotico tale da spingere il ragazzo a compiere l'omicidio - benché l'assenza di macchie di sangue dal suo corpo pesi a sfavore di questa tesi.

Altro elemento che dimostra l'originalità narrativa degli autori è la scansione temporale, slegata dai canoni convenzionali e affidata a elementi interni alla storia: grazie al recupero, da parte di Stone, del gattino di Andrea, scopriamo che l'agghiacciante metamorfosi di Naz è avvenuta in più o meno dieci giorni, il che potrebbe far storcere il naso agli spettatori più scettici: ma l'essere confinato in un inferno impietoso, in cui chi non divora viene divorato, ha imposto al brillante studente di indossare una maschera di durezza. O, forse, di portare alla luce quel fantasma oscuro che alberga in ciascuno di noi, tenuto a bada da quelle convenzioni sociali che, a Rikers Island, perdono ogni validità.

Vi sono, oltretutto, elementi simbolici la cui lettura risulta piuttosto interessante: primo tra tutti, l'uso dell'uva, certo non casuale, da parte dell'avvocato Weiss e di Freddy, entrambi alla ricerca di un contatto opportunistico col proprio interlocutore (Trevor per la prima, Naz per il secondo), o la rasatura della testa di Naz, che volge al negativo la storia biblica di Sansone, acquisendo nuova forza dal taglio della chioma; vi sono, ancora, indizi sapientemente centellinati e che, forse, potranno risultare determinanti in sede di processo (la foto scattata alla base delle scale di Andrea, che dimostrerebbe come un intruso non potesse vedere Naz addormentato in cucina).

L'episodio si conclude in modo misterioso, con Stone che ha finalmente rintracciato Duane Reade (Charlie Hudson III), alias il misterioso compagno di serata di Trevor (J. D. Williams) la notte dell'omicidio. L'inseguimento da parte dell'avvocato si conclude in dedalo spoglio e polveroso, in cui Duane sembra essersi dileguato. Gli ultimi frame della puntata ci riportano visivamente alla sua apertura, con una luce azzurrina e un ronzio elettrico che lascia il campo aperto al dubbio sulla sorte di Stone. Un finale sospeso per quello che è, a oggi, l'episodio più pregno e intenso di The Night Of.

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