The Night Manager 1x01: la recensione
Convince il primo episodio di The Night Manager, adattamento dell'ominimo romanzo di le Carré, con un cast tanto talentuoso quanto non convenzionale
Il coinvolgimento di Jonathan ha, come innesco, gli occhi scuri e tristi di Sophie (Aure Atika), fidanzata maltrattata di Hamid, che riesce in tempo record a far innamorare il nostro eroe per poi farsi ritrovare barbaramente uccisa, a seguito della soffiata del giovane all'MI-6 tramite l'amico Simon Ogilvey (Russell Tovey). Jonathan giura, in cuor suo, vendetta a Roper e a chiunque si sia macchiato del sangue della sua bella, ma la cosa finirebbe lì se, quattro anni dopo, trasferitosi nella più quieta Zermatt in Svizzera, non vedesse comparire alle porte dell'hotel in cui lavora il facoltoso Roper, scortato da Jed (Elizabeth Debicki), una splendida fanciulla appassionata di bagni (in vasca, in piscina, nell'alcol) che, nel giro di un minuto, ha già conquistato gli occhi - se non il cuore - del protagonista. Ma il ricordo di Sophie bussa alla porta della memoria sotto forma di inquietante fantasma, e Jonathan si fa coraggio, rispolverando tutte le proprie qualità da simil-007. Preso contatto con Angela Burr (Olivia Colman), agente dell'intelligence che cerca da anni di incastrare il perfido Roper, eccolo infatti tornare al servizio di Sua Maestà, in una missione che si preannuncia minata già dall'inizio non solo dai mille occhi sparsi da Roper anche all'interno dei servizi segreti, ma anche dalle sinuose forme - già abbondantemente esposte - della bella Jed.
Terza cuspide, non inferiore ai sopracitati Hiddleston e Laurie, è Olivia Colman, in un personaggio (trasformato in donna per il piccolo schermo) che sottolinea sagacemente, per una volta, la normalità dell'intelligence. Vediamo la sua Angela Burr al telefono con il marito, intenta a parlargli del pollo da cucinare, e un attimo dopo alle prese con armi in grado di scatenare una guerra - o di sedare una rivolta - a dimostrazione di una tempra d'acciaio celata dietro un'apparenza fin troppo ordinaria. Già in passato, Colman ci aveva convinti con interpretazioni di straordinarie donne ordinarie (su tutte va ricordata la sua eccelsa performance in Tyrannosaur di Paddy Considine); grazie al sapiente casting di The Night Manager, si accinge forse a offrirci una grande prova anche nel terreno - per lei sinora ignoto - delle spy story.