The Muppets 1x08, "Too Hot to Handler": la recensione

La nostra recensione dell'ottavo episodio di The Muppets, intitolata Too Hot to Handler, con Chelsea Handler

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Spoiler Alert
Da ormai qualche episodio è chiaro che gli autori hanno scelto di alternare in modo più consistente le storyline, dedicando spazio ad altri Muppet oltre che a Kermit e Piggy, quest’ultima praticamente assente dall’episodio: tuttavia finora gli unici ad aver beneficiato di storie proprie più compatte sono Fozzie e Scooter, impegnati qui in storie parallele ma che riguardano entrambe appuntamenti e rapporti di coppia.

Il gioco di parole del titolo “Too Hot to Handler” si riferisce al cognome di Chelsea Handler, comica di successo (da noi molto meno nota che negli Stati Uniti), guest star dell’episodio e ospite di Miss Piggy.

Ma soprattutto, Chalsea Handler è il sogno proibito del povero Scooter, che viene convinto e si convince a chiederle di uscire. Ma Scooter è mammone, sfigato e ingenuo, totalmente impreparato a interagire con una donna sicura di sé e di quello che vuole come Chelsea, e quando le cose si fanno “too physical” – cioè dopo un bacio appena accennato – Scooter scappa a gambe levate. È interessante che i problemi tra i due non siano dovuti allo scontro tra nature differenti donna-pupazzo, ma da idiosincrasie tipiche di Scooter che collidono con ordinarie esperienze umane e pupazzesche. Poiché The Muppets ha dimostrato ampiamente di non essere incline a osare in nessuna direzione emotiva, alla fine sceglie per questa storyline sentimentale una risluzione a metà, che sarebbe bello vedere ripresa più avanti.

È interessante che i problemi tra i due non siano dovuti allo scontro tra nature differenti donna-pupazzo

I contrasti caratteriali e sono al centro anche della storyline che vede protagonista Fozzie, ancora una volta alle prese con il rapporto di amicizia tra lui e Kermit, dopo la puntata “Bear Left then Bear Write” : l’uno infantile ed impulsivo, l’altro costantemente preoccupato fino all’invadenza. Ciò che per Kermit potrebbe essere un errore fatale, e per Fozzie è invece un colpo di testa estemporaneo come tanti, è l’idea dell’orsetto di chiedere a Becky di andare a vivere con lui (Becky che evidentemente, a dispetto di quanto successo in “Walk the Swine”, ha deciso di restare). Durante un appuntamento a quattro organizzato per far conoscere meglio Becky a Kermit, la rana si trova a scoprire quella che sembra la prova della disonestà di Becky, e nonostante i saggi consigli di Denise non può fare a meno di mettersi in mezzo. La dinamica del problema stavolta è spostata tutta su Kermit, così sospettoso e apprensivo da essere incapace di farsi domande e approfondire i dubbi prima di dichiarare uno stato di crisi che rischia di mandare tutto a monte per un malinteso.

Tra le gag divertenti, l’ambiguità dello “sguardo in macchina” di Kermit che permette un gioco metatestuale con la natura di mockumentary della serie (dettaglio, quello delle interviste in stile documentario, che sembra sempre più in secondo piano), le solite assurdità degli electric Mayhem, le battute inquietanti di Scooter sulla convivenza con la madre.

Se strutturalmente la serie sembra aver trovato una forma più efficace, resta la sensazione che tutte le storyline, le battute, le gag siano sempre totalmente inoffensive, sia dal punto di vista della scrittura (ma nessuno pretende da The Muppets una comicità caustica e provocatoria) sia, soprattutto, dal punto di vista della loro funzione rispetto a ciò che accade ai personaggi, troppo umani e troppo pupazzi, senza che queste due nature abbiano ancora trovato quell’equilibrio necessario in una serie come questa.

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