The Muppets 1x02, "Hostile Makeover": la recensione
La nostra recensione del secondo episodio di The Muppets, la comedy in onda su ABC e in arrivo su FOX in Italia
Anche se nessuno si aspetta certo le finezza di Tina Fey da una serie Disney con un’eredità storica e consolidata da mantenere, purtroppo è da constatare che finora in The Muppets si avverte una convenzionalità di fondo oltre il livello di guardia, che fa un po’ a pugni con l’idea di riproporre un format già di successo attingendo agli elementi ricorrenti della comicità più adulta (il mockumentary style, il dietro-le-quinte).
Miss Piggy appare priva di personalità e alla mercé totale di persone che la manipolanoIl problema è che in entrambi i casi Miss Piggy appare priva di personalità e alla mercé totale di persone che la manipolano. Senza doverla per forza far diventare un personaggio tragicomico alla Jenna Maroney, al momento Miss Piggy è agghindata esclusivamente di tutti gli stereotipi della vera star: è capricciosa, viziata, irragionevole, e… basta. Un po’ poco lusinghiero per l’unico personaggio femminile di una serie che mira a rinnovarsi.
Dopo due episodi possiamo azzardare che probabilmente la serie si manterrà su questa struttura: una, cinque, dieci guest star, l’ospite musicale di sicura fama (in patria), una crisi e uno scontro Piggy-Kermit, qualche battuta nonsense, e altre storyline secondarie piuttosto scollegate tra loro. Perfettamente calato nell’attitudine meta dello show biz televisivo americano, viene da chiedersi quanto possa essere esportabile per pubblici che non hanno la stessa familiarità con i programmi e le guest star che aggiungono pezzetti di autenticità al format mockumentary.
Intanto continuiamo a sperare che prima o poi a Miss Piggy sia concesso di diventare un po’ più tridimensionale, perché come già accennato nella recensione del Pilot, e come sottolinea persino Kermit nel finale, Piggy sarà pure una viziatissima celebrity, ma è soprattutto l’unica donna a condurre un Late Show, posizione tradizionalmene occupata da uomini, come ben ci ricorda il mondo reale. Sempre a proposito di realtà, finora sembra che per gli autori calare i Muppets nei problemi della vita quotidiana delle celebrità significhi principalmente aggiungere cinismo e sdoganare doppi sensi. Un po’ poco per uno dei capisaldi della pop culture americana, e forse se ne sono accorti i sei milioni di spettatori che dopo la prima puntata hanno deciso di non tornare per la seconda.
Chiara Checcaglini