The Morning Show 1x09, "Play The Queen": la recensione

Molte delle briciole che The Morning Show ha disseminato in queste puntate servono ora a creare due fazioni chiare pronte allo scontro

Critico e giornalista cinematografico


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THE MORNING SHOW 1X09, "PLAY THE QUEEN": LA RECENSIONE

È il momento di schierarsi. Tutte le pedine che sono state posizionate nel corso della serie, le alleanze, le amicizie e le inimicizie che si sono create e poi sfaldate arrivano qui ad un punto. In questa puntata seguiamo due binari, le due fazioni che ormai è inevitabile che si creino dal momento in cui Mitch, come annunciato da tempo, vuole passare al contrattacco.

Come molti accusati di molestie non ci sta ad andare giù da solo e cerca di portare con sé Fred, il manager del network che tutto regola e che l’ha immediatamente fatto fuori non appena è uscito lo scandalo. Per farlo ha diverse persone dalla sua parte, persone che non stanno certo con lui per affetto ma perché hanno qualcosa da guadagnare dalla caduta di Fred. Dall’altra parte Alex non ha interesse che Fred cada perché questo metterebbe a repentaglio la sua posizione e sta anche lei radunando le sue truppe, rafforzando il proprio schieramento per quello che prevedibilmente sarà lo showdown finale della stagione.

Nel fare questo la serie conferma di essere molto lontana dalle solite serie che parlano di trasmissioni televisive. Era stato abbastanza facile inizialmente fare dei paragoni con The Newsroom, la serie di Aaron Sorkin, ma in realtà andando avanti è diventato chiaro che qui non c’è nessuna gioia nel fare tv. Solitamente le serie che si svolgono sul posto di lavoro tendono tutte a celebrare quel lavoro o il cameratismo con i colleghi e amici. I poliziotti integerrimi, i medici amici, le redazioni che in fondo sono gentili e i capi che saranno anche duri ma alla fine hanno un cuore d’oro. The Morning Show in questo senso non ha niente in comune con queste serie, anzi prende le mosse dal fatto che uno dei capi sia un predatore sessuale e che quell’ambiente sia tossico.

The Morning Show ha semmai molto più in comune con House Of Cards o con Il Trono Di Spade. È un racconto di potere, in cui magari non si uccide materialmente ma si uccide professionalmente. Lo abbiamo visto in questa puntata, nessuno esita all’idea di levare il lavoro ad un altro pur di tenere il proprio o fare carriera. Ci sono i comprimari, i contadini, i soldati, i comandanti e poi i nobili, ognuno trama al proprio livello e l’aiuto di un soldato semplice potrebbe essere cruciale ad un nobile o un re.

Per questo Mitch va a trovare una delle donne che l’hanno accusato, Hannah (che scopriamo adesso è anche quella che ha denunciato Claire). Se nel primo episodio sbraitava in propria difesa sostenendo che quel tipo di atteggiamento che ha avuto è sempre andato bene ma che il mondo è cambiato “e nessuno mi ha mandato un memorandum”, adesso pare aver capito benissimo come funzioni il post-metoo. “Stai tranquilla, il mondo non è ancora pronto per ritenere che le donne complici nelle molestie siano debbano renderne conto” dice ad Alex, raccontando di come lei sapesse e ironizzasse sulle sue conquiste sessuali (una delle molte frasi perfette per descrivere le contraddizioni del metoo). E alla stessa maniera ha capito che l’unica cosa potente quanto la confessione di una molestata è il parere della stessa molestata sul silenzio di altri uomini.

I media, il pubblico e la stampa, gli unici giudici di processi che non arrivano ma in tribunale (ma nemmeno se ne parla proprio), sono sempre distanti, sono richiamati e temuti. Quando un’accusa è ventilata tutti sanno cosa accadrà e tutti ne hanno paura. Per questo Mitch vuole che Hannah testimoni sul fatto che Fred sapeva delle molestie e non diceva nulla. Nella stessa maniera in cui un Lannister potrebbe corrompere un soldato degli Stark per avere un’informazione cruciale nella battaglia del giorno dopo. Nella stessa maniera in cui Frank Underwood terrebbe nel cassetto la possibilità di tirare in ballo lo scheletro nell’armadio di un rappresentante del congresso.

Il metoo, le denunce e la rabbia sociale riguardo il clima maschilista negli uffici comportano uno sconvolgimento e come tutti gli sconvolgimenti portano caos. E il caos è il momento in cui avvengono i peggiori misfatti politici, il potere è messo in discussione e moltissimi pretendenti tentano la propria scalata. Bradley è stata fortunata, pescata a caso, la donna giusta al momento giusto perché Alex si salvasse, ed è stata tirata dentro uno scontro che al momento guarda da fuori, con il privilegio di un osservatore esterno ed imparziale. Se sarà una pedina o un condottiero sarà probabilmente argomento per il finale di stagione in cui magari qualcuno potrebbe (professionalmente) morire.

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