The Morning Show 1x05, "No One's Gonna Harm You, Not While I'm Around": la recensione

Una canzone che sottende un accordo politico, una visita che scatena la paura, The Morning Show mostra i due lati del mostro

Critico e giornalista cinematografico


Condividi

The Morning Show 1x05, "No One's Gonna Harm You, Not While I'm Around": la recensione

Ma è successo davvero? Da qualche parte è successo che qualche accusato di molestie abbia chiesto con il cuore in mano un onesto aiuto ai colleghi di lavoro? Non chissà cosa ma solo che qualcuno parlasse pubblicamente bene di lui. È successo? La serie si ispira a qualcosa di realmente capitato?

È così che si apre la quinta puntata di The Morning Show, con Mitch che a sorpresa piomba negli studi per un’accorata richiesta d’aiuto a quelli che prima chiamava amici. È un momento visivamente e narrativamente perfetto per come racchiude un concetto semplice e sfuggevole al tempo stesso: il terrore della condanna mediatica. Non è una scena sull’amicizia tradita ma sul terrore che tutti hanno di quest’appestato. Lo studio è basito alla sua presenza, nessuno ha il coraggio di parlare e viene chiamata la sicurezza. Mitch non ha fatto nulla in quel momento e di certo non è violento, si è solo presentato senza avvertire per parlare. Tuttavia il terrore di essere associati con lui, che trapeli il fatto che è di nuovo lì anche per una visita, è tale che non lo vogliono far parlare.

Si respira un’atmosfera strana come durante una canzone che verrà cantata verso fine episodio e in maniera molto intelligente gli stessi astanti si rendono conto che in quel brano va avanti qualcosa di più di una canzone (contro ogni stereotipo però non è un sottotesto romantico, semmai un’unione d’affari, politica tramite le parole di una brano di Broadway).

Questo quinto episodio molto di transizione mostra il lato umano del mostro senza negare il suo statuto di mostro. Inizialmente siamo portati vicino a Mitch, trattato come un reietto, privato dei suoi diritti di essere umano (essere ascoltato da quelli che una volta chiamava “amici”), ma alla fine in una bellissima scena in macchina, proprio mentre si riavvicina ad Alex, aumentando ancora di più la nostra percezione di lui come un essere umano, la serie rinforza e aumenta i dettagli riguardo il suo essere stato un predatore sessuale, trascinandolo in basso.

The Morning Show sta abbracciando palesemente la complessità dei punti di vista nel momento in cui qualcuno viene accusato. E non si potrebbe fare lo stesso tipo di racconto con un altro crimine. Non sarebbe certo possibile con un omicidio, non sarebbe credibile con una frode finanziaria di alto livello, non sarebbe davvero drammatico con lo spionaggio industriale. L’unico possibile paragone è lo spionaggio in tempo di guerra. Pur non prendendo mai alla leggera le conseguenze e la condanna delle molestie sessuali (si veda come ne parlava la vittima nella confessione della puntata scorsa), lo stesso la serie continua a far vedere tutti i lati di una medaglia della quale nel mondo reale vediamo solo una faccia.

Certo la storia di Mitch non è il vero cuore della trama, lo sono i cambiamenti che attraversa il Morning Show a seguito dello scandalo e come innovazione, tradizione, cambiamento e rinnovamento debbano passare per la paura e l’eccitazione dell’opinione pubblica social. E se Bradley si prende un giro di pausa, non portando avanti di molto la sua trama a favore degli altri passaggi, è anche evidente quanto nelle traversie del network, nelle trattative con il New York Times che sta per pubblicare un articolo con tutti i dettagli delle molestie, ci sia il terrore dell’opinione pubblica.

Gli Stati Uniti e il mondo anglosassone in generale hanno un approccio durissimo alla condanna delle molestie, sono stati e continuano ad essere sistemi per cambiare le dirigenze, cancellare grandi nomi e far cadere teste illustri. Il rispetto per il cambiamento investe tutti come una bufera. In una società che fa del nuovo e del mutamento il suo punto di forza, che fonda il proprio business sul cambiare e guardare avanti, lo show tradizionale per eccellenza sembra da subito l’osservatorio migliore per vedere tutti i problemi, le difficoltà e le conseguenze del cambiamento.
Alex è un’istituzione!” dirà Bradley ad un certo punto dell’episodio ma proprio nel dirlo è implicita la sua fine. Nel riconoscere la grandezza involontariamente la colloca nel passato. Lo sa lei (inconsciamente), lo sanno gli altri intorno a lei e lo sa Alex. Ma non ci sta.

Potete commentare qui sotto o sul forum.

Continua a leggere su BadTaste