The Mandalorian 3x08 (finale di stagione), la recensione

The Mandalorian 3 prende congedo con un piccolo, interessante dilemma su cui sia creatori e spettatori possono interrogarsi

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La recensione dell'ottavo e ultimo episodio della terza stagione di The Mandalorian, intitolato Capitolo 24: Il ritorno, disponibile su Disney+

Il terzo ciclo di storie di The Mandalorian giunge al termine con l’episodio finale, Il Ritorno: un episodio ricco di azione e di scene mirabolanti che non lesina sul fronte dei combattimenti e dei momenti epici. Porta anche molte delle trame che si sono dipanate nel corso delle stagioni precedenti a una conclusione, al punto che potrebbe benissimo fungere da conclusione di tutta la serie, se (ipotesi poco probabile) ai piani alti di Lucasfilm e Disney dovessero decidere di porre fine alle avventure di Din Djarin e Grogu. È l’occasione per esaminare più in dettaglio non solo l’episodio finale, ma anche l’intera stagione, che pur continuando a offrirci intrattenimento di altissima qualità ha mostrato qua e là qualche crepa che la distinguono dai due cicli precedenti.

Classic Star Wars

Iniziando dalle note positive, va subito detto che l’episodio finale di The Mandalorian è una pagina della saga di Star Wars che prende ispirazione dai momenti più classici dei capitoli cinematografici: scontri tra eserciti contrapposti alternati ai duelli e alle sfide personali dei protagonisti che affrontano i cattivi faccia a faccia. Un finale che strizza l’occhio in modo particolare al Ritorno dello Jedi, con il suo lieto fine a tutto tondo dove i buoni vincono, i cattivi perdono, e Mandalore domina. Da un certo punto di vista è un finale che tradisce le aspettative di alcuni, che si aspettavano un qualche colpo di scena che sovvertisse l’andamento della trama. Tradimenti, interventi eccellenti, cambi di fazione e così via.
Non sempre rifiutarsi di seguire le aspettative e le tendenze di spettatori e fan che dilagano sui social media è una cattiva cosa. The Mandalorian fa la cosa giusta concentrandosi sui protagonisti della storia e assegnando a loro e soltanto a loro il compito di riconquistare il pianeta perduto. Niente interventi dall’alto da parte di Jedi, Nuova Repubblica, Boba Fett, Ahsoka o altri ‘giocatori stranieri’ che entrano in campo all’ultimo minuto com’era accaduto nel finale della corsa stagione. Un buon modo per sottolineare che Din, Grogu e Bo sono cresciuti e che questa è la loro storia. Possono e devono conquistare la vittoria da soli, discorso che può essere esteso a tutti i Mandaloriani in genere.

Aspettative Disattese?

C’è un rovescio della medaglia da tenere in considerazione. Sarebbe sbagliato non tenere conto delle molte ipotesi e aspettative che ruotavano attorno al finale e che puntavano a qualche guizzo, a un momento inaspettato che sparigliasse le carte e che mettesse, almeno per qualche istante o almeno sotto certi aspetti, la storia di The Mandalorian al di fuori dei binari sicuri. Dopotutto, anche il più classico Star Wars si diverte a contravvenire ai cliché narrativi quando può: anzi, funziona meglio soprattutto in quei casi. La damigella in difficoltà non è poi tanto inerme e leggiadra. Il capo dei cattivi non va sconfitto a suon di spadate, ma anzi redento e riportato alla luce. Niente di tutto questo nello scontro finale di The Mandalorian, dove tutto si svolge nel più prevedibile e rassicurante dei modi. Da questo punto di vista è un episodio che si avvicina molto per scelte e atmosfere a Il Risveglio della Forza di J.J. Abrams, puntando sugli schemi più sicuri e sulle strade più rassicuranti ed evitando ogni rischio.
Allargando il discorso alla stagione in generale, a conti fatti è più percepibile questa sensazione di voler giocare sul sicuro a discapito di scelte più coraggiose che vengono lasciate intravedere o trattate rapidamente ma subito abbandonate o richiuse. Vale soprattutto per l’antagonista della serie, il Moff Gideon di Giancarlo Esposito, che ha trascinato la serie su tutt’altro tenore ed energia da quando è tornato e portava con sé materiale e temi che avrebbero potuto regalarci un ritmo più sostenuto e un coinvolgimento più serrato. Se passiamo 45 minuti a indagare sui droidi ribelli del Capitano Bombardier e 45 secondi ad accennare qualcosa sui cloni di Gideon, forse qualcosa nella ripartizione degli spazi e dei tempi della stagione andava rivisto?

Il Futuro di Din e Grogu

Come accennato in apertura, se le avventure del Mandaloriano e del suo pupillo si concludessero con la bucolica scena della casetta in campagna su Nevarro non ci sarebbe niente di male. Anzi, sarebbe un ulteriore occhiolino alle atmosfere western con cui The Mandalorian ha giocato spesso e volentieri. Più probabile che si tratti invece di un turning point in attesa di vedere i due coinvolti nel progetto per il grande schermo a tema Nuova Repubblica che Dave Filoni sta mettendo in piedi ora, per poi pensare a un’eventuale quarta stagione che riparta in qualche modo da zero. The Mandalorian prende quindi congedo con un piccolo, interessante dilemma su cui sia creatori e spettatori possono interrogarsi, premesso che la risposta è tutt’altro che facile e scontata. Ha ragione il capitolo finale di questa terza stagione, con la sua narrativa a tutto tondo, i suoi scontri lineari e dichiarati tra buoni e cattivi e il suo recupero delle radici dello Star Wars più semplice e sicuro? O ha ragione chi cerca e spera in percorsi narrativi più sofisticati e meno scontati, magari con maggiore spessore e svolte più inaspettate e magari meno rassicuranti? Forse stavolta anche l’Armaiola avrebbe difficoltà a dirci qual è la Via.

Trovate tutte le notizie su The Mandalorian nella nostra scheda.

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