The Mandalorian 3x02: la recensione

La recensione del secondo episodio di The Mandalorian 3, intitolato Le miniere di Mandalore, disponibile su Disney+

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Spoiler Alert

La recensione del primo episodio della terza stagione di The Mandalorian, intitolato "Capitolo 18: le miniere di Mandalore", disponibile su Disney+

Il secondo capitolo di questa terza stagione è incredibilmente denso di tutto: eventi, personaggi, citazioni, guest star e rimandi: una giostra ad alta velocità e una tempesta di dati e informazioni come quelle a cui ci avevano abituato le migliori stagioni passate che rischiano perfino di lasciarci frastornati. Se filtrati attraverso una lente puramente logica, non tutti gli eventi funzionano a dovere ma questo sembra in qualche modo secondario rispetto allo spettacolo che l’episodio riesce a mettere in piedi, a conferma che le formule classiche della serie continuano a funzionare.

Citazioni e Ritorni

L’episodio si apre su Tatooine per quello che ormai possiamo considerare un appuntamento immancabile di tutte le stagioni, la tappa al molo d’attracco di Peli Motto. L’occasione, stavolta, è la ricerca del chip di memoria dell’unità IG su cui Mando voleva mettere le mani, missione accantonata abbastanza rapidamente quando la ciarliera meccanica convince invece Din Djarin a usare la sua vetusta unità R5 (sì, è sempre quell’R5-D4 che ha fatto molta strada dai tempi in cui mancò l’acquisto da parte di Luke e Zio Owen a causa del motivatore difettoso). Per la gioia dei citazionisti, il tutto avviene nel giorno di Boonta Eve, che dev’essere una sorta di 4 Luglio Tatooiniano, con tanto di fuochi d’artificio e festeggiamenti su scala planetaria (era in occasione di questa festività che si tenne la fatidica corsa degli sgusci in cui Anakin Skywalker si conquistò la libertà). Mando accetta senza obiettare troppo, tanto più che la missione del droide in questione sembra semplicemente essere quella di scansionare l’atmosfera di Mandalore e controllare che sia respirabile, cosa che getta ulteriore gratuità all’intera sottotrama del droide IG (probabilmente troverà un suo sviluppo o un suo perché negli episodi futuri, ma ci lascia il sapore di un Mando con poca iniziativa, che rimbalza da un evento all’altro in base alle esigenze di trama del momento).

Nelle Viscere di Mandalore

L’ottima notizia è invece che la missione principale, quella della ricerca delle Acque della Vita, non è destinata a protrarsi in tempi lunghi, ma viene invece affrontata di petto nel corso dell’episodio. È sia l’occasione per mostrarci gli scenari tanto suggestivi quanto inquietanti di un pianeta Mandalore devastato e apparentemente deserto, ma non privo di vita e inabitabile come si credeva, nonché per impegnare il Mandaloriano e Grogu in una missione “dungeonistica” inquietante e frenetica. Sarebbe stato bello forse dare un po’ più di contesto alle creature mostruose o deformate che ora popolano la superficie e il sottosuolo di Mandalore, ma anche come semplici ostacoli/mostri da superare funzionano, quindi su quel fronte nulla da obiettare. Interessante anche lo sviluppo degli eventi che vede Mando neutralizzato e Grogu impegnarsi in quella che a tutti gli effetti è la sua prima missione in solitario, una in cui, a ruoli invertiti, è lui che deve salvare la vita al suo protettore.

Se Grogu è destinato a essere protagonista di scene simili in futuro, sarebbe opportuno alzare di qualche tacca il tiro sulla sua animazione, perché a volte la natura ‘pupazzosa’ del personaggio rompe la sospensione di incredulità, ma a livello narrativo è un buon passo avanti per il personaggio, che da oggetto del contendere attorno a cui ruotano gli altri personaggi comincia ad avere un’iniziativa e un ruolo personali.

La missione porta Grogu di nuovo al castello di Bo-Katan, dove la situazione del primo episodio è reiterata anche a tratti vagamente surreali (Bo-Katan trascorre veramente tutte le sue giornate in un castello semideserto a rimuginare sul trono?). La rinuncia di Katan alla riconquista di Mandalore è interessante dà complessità al personaggio, ma sembra in qualche modo estremizzata e piovuta dal cielo. Possibile che sia stata abbandonata da tutti nel giro di poco tempo. E possibile che non sia stato fatto nessun tentativo per risolvere il contenzioso della spada oscura? Dopotutto, Din Djarin non è Gideon, e un appello alla ragionevolezza o un tentativo di trovare una soluzione potevano essere fatti. C’è la sensazione (o la speranza) che ci sia qualcosa che ancora non ci è stato raccontato, e magari gli episodi successivi faranno più luce sulla questione.

Missione Compiuta?

Riunito il terzetto, sbrigata la pratica di salvataggio e raggiunte le misteriose acque della vita, il bagno redentore di Mando è interrotto dalla presenza (o dal risveglio) della bestia leggendaria nota come Mitosauro, che intravediamo come sorta di Kraken nelle acque torbide nelle ultime scene della puntata, che si interrompe con un semi-cliffhanger. Missione compiuta per Mando, o la situazione si complica?
Tirando le somme: al netto di alcune scelte e caratterizzazioni che danno l’impressione di essere così per esigenze di trama (una sensazione con cui, probabilmente, saremo destinati a fare i conti con ricorrenza?), la ‘sostanza’ dell’episodio stavolta è più densa e accattivante di quello precedente: azione ottima e abbondante come sempre, ma anche progressi diretti nella trama principale e un po’ di sviluppo narrativo per i personaggi. Si va a salire, e speriamo che il trend continui!

Trovate tutte le informazioni su The Mandalorian nella nostra scheda.

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