The Mandalorian 1x05 "Chapter 5: The Gunslinger": la recensione
Pistolero, cavaliere errante e quindi anche ronin, il protagonista di The Mandalorian continua a viaggiare in cerca di un porto sicuro
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Pistolero, cavaliere errante e quindi anche ronin, il protagonista di The Mandalorian continua a viaggiare per la galassia in cerca di un porto sicuro. Al tempo stesso, però, deve pensare a guadagnare quel che può per sopravvivere. Nel suo girovagare insieme a Baby Yoda, finisce in un luogo familiare a tutti noi, e qui accetta una collaborazione che potrebbe riservare più sorprese, soprattutto negative. Anche alla quinta puntata The Mandalorian conferma la sua natura episodica, accantona The Child e la grande storia (che a quanto pare non è così grande) e si concentra sul presente.
Poco più elaborato nell'intreccio, The Gunslinger fornisce ancora meno spunti rispetto a Sanctuary, che già faceva della semplicità il suo perno principale. La missione qui è ridotta all'osso, e torna quella scrittura molto lineare che avevamo visto nella prima puntata. In fondo anche qui il protagonista è alle prese con la necessità di una missione e con l'esecuzione di questa. E tutto torna a funzionare secondo grandi luoghi che coincidono con le funzioni narrative del momento. L'episodio traccia una linea ideale tra l'hangar delle riparazioni e il luogo dello scontro nel deserto. La scrittura di Dave Filoni, abituata alle serie animate, continua a funzionare per grandi setting molto definiti che coincidono con eventi decisivi. E la durata di appena mezz'ora fa il resto.
La scrittura si mantiene semplice, ma efficace, come nello scontro a distanza con Fennec di notte. L'essenzialità rimane un elemento decisivo, come nella caratterizzazione di Fennec o in quella della meccanica Peli Motto (Amy Sedaris). Merito in questo caso anche delle due interpreti: Ming-Na Wen porta con sé un carico di forza, ma anche di empatia immediata, che discende dalle molte stagioni di Agents of SHIELD.