The Mandalorian 1x04 "Chapter 4: Sanctuary": la recensione
L'immaginario western è indissolubile da un certo cinema giapponese. The Mandalorian, come Star Wars, ce lo ricorda
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L'immaginario western è indissolubile da un certo cinema giapponese. Star Wars lo ha sempre saputo, e quindi lo sa anche The Mandalorian. Se i riferimenti nei precedenti tre episodi non erano abbastanza manifesti, ci pensa Sanctuary a palesare tutte le affinità tra i due generi. Lo fa in una puntata che è la più semplice variazione possibile su uno dei concept più sfruttati di sempre, e che rappresenta un punto di non ritorno per lo spettatore. Chi apprezza l'ambientazione e i piccoli tocchi di personalità rimarrà a bordo, chi desidera maggiore complessità capirà di dover cercare altrove.
Se il pistolero senza nome di Leone è già di suo ispirato al Yojimbo di Kurosawa, qui davvero l'esposizione non potrebbe essere più semplice. I sette samurai, o I magnifici sette, qualunque sia il riferimento preferito, ma The Mandalorian mette in scena la più aderente delle variazioni sul villaggio attaccato e sullo straniero che arriva per salvare tutti. È così basilare che sembra scontato aspettarsi una variazione, un ribaltamento sul canone che però non giunge mai. Da un lato va detto: questo è Star Wars. Perché l'universo di Lucas non ribalta il canone, non l'ha mai fatto. Semplicemente se ne appropria e lo espone a modo suo. Però è anche vero che un limite deve probabilmente esserci, e quel limite coincide con la personalità con cui la storia è raccontata.