The Mandalorian 1x01 "Chapter 1: The Mandalorian": la recensione
The Mandalorian elabora miti e figure tipiche del western in una storia immediata, ben inserita nella cornice di Star Wars
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Quando è al suo meglio, Star Wars è questo: una storia già sentita, raccontata in modo originale. C'è questa contraddizione assoluta alla base di tutti gli exploit più affascinanti della "galassia lontana lontana". Il mito più classico, la favola intorno al fuoco, che si veste di una nuova armatura. Meglio ancora se quell'armatura sarà sporca, logora, usurata dalla fatica e dalla decadenza di uno scalcinato universo futuristico che somiglia ad una terra di frontiera. E il pregio più grande di The Mandalorian è che non solo assimila tutto questo, ma riesce a veicolarlo come fosse un'intuizione naturale. Quando invece qui, al contrario, tutto è studiato nei minimi particolari.
La migliore intuizione di The Mandalorian, che si lega a quanto detto sopra, è che è consapevole della propria natura di evento televisivo. Non solo prima serie live action di Star Wars, ma prodotto di punta da affiancare al lancio della piattaforma Disney+ (come fosse un gioco da abbinare in bundle ad una nuova console). Considerato questo, la serie di Jon Favreau e Dave Filoni fa un attento passo indietro, non cerca lo scontro frontale con la ricercata complessità della peak tv, ma elabora un racconto di genere immediato e trascinante. Come Una nuova speranza, elabora miti e figure tipiche, giocando con l'anticipazione dello spettatore.
Ecco, tutto in questo episodio della durata di "appena" quaranta minuti è costruito per azzerare i tempi morti. Tutto è essenziale, immediato, una catena di eventi inarrestabili. Le figure incontrate dal mandaloriano finiscono allora per aderire all'ambiente in cui sono calate e dal quale sembrano emanare come funzioni del racconto. Greef Karga (Carl Weathers), leader della Gilda dei cacciatori che paga le taglie e assegna nuovi incarichi; il Cliente, che mette in moto la ricerca del protagonista; l'armaiola che forgia una spalliera; l'Ughnaught Kuill (Nick Nolte), che in quella che è una pura fase di addestramento gli insegna come muoversi sul pianeta dove si trova l'obiettivo. Un'essenzialità che ha più di qualcosa del linguaggio dei videogiochi.
Intanto il gusto della violenza – senza sangue – emerge in più scene e ci racconta i metodi forti del protagonista. Uccisioni indiscriminate, colpi a tradimento, lo stesso mestiere del cacciatore di taglie che in fondo parla da sé. Leggerezza e godibilità del momento culminano nell'assalto al luogo dove si trova l'obiettivo. Il droide IG-11, doppiato in originale da Taika Waititi, è la spalla in quel momento, l'ennesima necessaria a dare respiro al momento, a costruire la possibilità di uno scambio per il protagonista. Ma anche questa cadrà, e anche questa di fronte alle necessità dell'intreccio. Perché il mandaloriano si trova da solo di fronte all'imprevisto, al vero colpo di scrittura che eleva la vicenda. In una culla si trova lo strumento narrativo fortissimo, forse solo un elaboratissimo MacGuffin, ma per gli amici è da subito Baby Yoda.
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Il primo e il secondo episodio della serie saranno disponibili sulla piattaforma Disney+ al lancio. Il terzo episodio arriverà venerdì 27 marzo, seguito da un episodio alla settimana ogni venerdì.