The Man in the High Castle 4x05 "Mauvaise Foi": la recensione

The Man in the High Castle tira fuori dal cilindro un episodio John Smith-centrico che ci porta nel suo passato e ci mostra la strada a cui ha rinunciato

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Spoiler Alert
Mauvaise Foi è un episodio di The Man in the High Castle John Smith-centrico intervallato, per non dire disturbato, da alcune vicende che si svolgono nella realtà alternativa che vedono protagonisti Juliana, Wyatt Price e la Black Communist Rebellion. Come abbiamo sottolineato parlando dell'introduzione di questa nuova storyline nella quarta stagione dello show, il fatto che gli autori abbiano deciso di mostrare un aspetto dell'invasione tedesca degli Stati Uniti che non fosse stata toccata fino ad ora è sicuramente un passo significativo per l'importanza che questo argomento ha nel libro a cui la serie si ispira, ma è anche forse una mossa decisamente attardata, cosa che si percepisce in episodi come questo, in cui qualcosa che ha oggettivamente un peso importante nello sviluppo del racconto risulta quasi un ospite indesiderato che va ad interrompere ciò che della trama davvero interessa al pubblico.

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Mentre infatti John Smith affronta il suo viaggio di 48 ore, questo è il tempo che gli è concesso, nella nostra realtà, il BCR subisce le conseguenze dell'attentato contro i Giapponesi, riuscendo inizialmente ad ottenere un incontro con uno degli alti dignitari del paese di nome Inokuchi, che promette ad Equiano ed ai suoi uomini di portare alla Principessa la loro proposta di avere uno stato indipendente in cui le persone di colore possano rifugiarsi ed infine subendo l'attacco a sorpresa di Kido, che non solo arresta Inokuchi annunciandoli che sarà giudicato dalla corte marziale per il suo tradimento, ma che riuscirà anche ad uccidere il leader del gruppo.
A uscire indenne dallo scontro sarà invece Childan che verrà liberato da un membro della BCR poco prima che si scateni l'inferno con i giapponesi, mentre - altrove - Wyatt Price e Juliana si incontreranno di nuovo, finendo l'uno nelle braccia dell'altra, e quest'ultima avrà l'opportunità di raccontare la sua esperienza nell'altra dimensione, condividendo con alcuni membri della Resistenza le storie che costituiscono la realtà da cui è appena tornata, in un mondo in cui Hitler non ha vinto la guerra ed è morto come un codardo togliendosi la vita.

Quello che però davvero conta di un episodio il cui titolo, Mauvaise Foi, si ispira al concetto filosofico di "malafede" espresso da Jean-Paul Sartre, che postula come l'uomo abbia due caratteristiche, quella di poter vivere la sua realtà, il qui ed ora e di sperimentare contemporaneamente un piano trascendentale di essa, nel quale è in grado di immaginare mondi diversi e possibili a seconda delle sue scelte, opportunità che lo porta spesso però a mentire a se stesso, senza cioè considerare le conseguenze e gli effetti del piano trascendentale della realtà, è proprio il modo in cui John Smith risulti essere il perfetto rappresentante della malafede intesa in questa accezione.

Attraverso una serie di flashback che hanno luogo nel 1946, dopo la sconfitta degli alleati, ci viene infatti mostrato come il futuro Reichmarshall sia passato dal diventare un ufficiale dell'esercito americano a quello del Reich. Con un Thomas appena nato ed affamato, considerate le restrizioni a cui gli americani sono sottoposti, John ed Helen sono chiamati a prende una decisione che cambierà per sempre la loro vita e che viene imposta loro dai tedeschi: tradire il proprio paese ed entrare nei ranghi del Reich avendo così salva la vita ed assicurandosi una vita migliore oppure morire combattendo. Insieme, distinzione importante per capire come entrambi siano stati ugualmente responsabili delle scelte fatte come nucleo familiare, gli Smith saliranno sul carro dei vincitori, segnando per sempre la loro vita, una risoluzione che avrà conseguenze dolorosamente immediate quando John si troverà a tradire Danny, uno dei suoi commilitoni nonché migliori amici, lasciando che venga portato via dai tedeschi perché ebreo, senza fare nulla per aiutarlo.

Dal punto di vista narrativo questa stagione continua  dimostrarsi, a nostro avviso, una delle più organiche e meglio concepite della serie: dal complesso rapporto tra genitori e figli, che è un prodotto diretto delle scelte dei protagonisti, si è infatti passati ad analizzare come le necessità e l'ambiente influenzino alcune scelte, per affrontare in questa puntata proprio le loro dolorose conseguenze.

Ritrovarsi nella nostra realtà diventa così per quel John Smith che ha consapevolmente finto di ignorare le ripercussioni delle sue azioni, sia un incubo che un sogno: quando incontrerà la nuova Helen, avrà infatti modo di sperimentare come sarebbe stato il loro rapporto se non fosse stato distrutto dalla morte del figlio e quando riabbraccerà Thomas stesso, si lascerà completamente andare ai rimpianti, stringendo quel ragazzo sano e onesto che si trova di fronte come il simbolo di tutto quello che ha perduto.
Nonostante questo, John Smith - in una scena particolarmente significativa dell'episodio, in cui lui e Thomas sono testimoni del trattamento subito da una copia di colore che viene arrestata per essere entrata in un Diner, pur avendo legalmente il diritto di farlo - non riuscirà a nascondere al figlio la sua vera natura, quando lo inviterà a non reagire, facendo da spettatore inerme a un'ingiustizia e finendo così non solo per deluderlo profondamente, ma rafforzando anche l'idea di Thomas di arruolarsi e partire per il Vietnam per combattere in un ideale in cui il ragazzo crede, nonostante il padre cerchi di dissuaderlo in tutti i modi.
Il colpo finale giunge però quando a casa degli Smith arriva a sorpresa il suo amico Danny, vivo ed in salute, che è però per lui il simbolo del suo tradimento. E' difficile, anche nei confronti di un personaggio perlopiù negativo come John Smith, non essere comunque coinvolti dal dolore che prova per quello che vede nella nuova realtà e soprattutto per quel terribile pensiero che deve tormentarlo costantemente: se ha tradito tutto quello in cui credeva per proteggere la propria famiglia e le conseguenze delle sue scelte lo hanno portato a perdere Thomas per mano della follia dei nazisti, a cosa è servito tutto quanto e che senso ha la sua stessa esistenza?

La quarta ed ultima stagione di The Man in the High Castle è disponibile su Amazon Prime Video dal 15 novembre.

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