The Looming Tower: la recensione in anteprima dei primi episodi della serie di Hulu
The Looming Tower, la nuova serie di Hulu tratta dall'omonimo romanzo di Lawrence Wright, è il frustrante e puntuale racconto del più grande fallimento della storia dell'Intelligence americana
Il caparbio rifiuto delle due agenzie - la prima che opera su suolo americano, la seconda all’estero - di condividere le informazioni in loro possesso, in una sorta di gara a chi avrebbe tagliato per primo la testa del serpente rappresentata dal leader di Al Qaeda, Osama bin Laden, già responsabile di alcuni atti di terrorismo verso le ambasciate statunitensi che colpirono prima la sede diplomatica a Nairobi e successivamente quella in Tanzania, avrebbe portato poi al più grande fallimento dell’Intelligence americana che culminò nei tragici eventi di New York City.
A fianco di O’Neill troviamo inoltre il personaggio dell'agente Ali Soufan (Tahar Rahim) un libanese americano che viene guardato con sospetto da quasi tutte le persone con cui interagisce, ma che non smette mai di dimostrare la sua ferrea fede nei confronti della causa dell'FBI e del suo superiore.
Il titolo della serie, e del romanzo, è tratto dalla quarta sura (capitolo o ripartizione) del Corano che lo stesso bin Laden ripeté tre volte in un video registrato mentre i dirottatori, che avrebbero cambiato per sempre il corso della storia moderna, si apprestavano a prendere i loro voli. Nella registrazione, che fu ritrovata dopo gli attentati in un computer ad Amburgo, il leader di Al Qaeda diceva appunto:
“Dovunque voi siate, la morte vi troverà, persino nella altissime torri”.
Dai primi tre episodi, rilasciati in anteprima per la stampa, si evince come The Looming Tower non sia la tipica spy-story, ricca di azione e colpi di scena sopra le righe, quanto il racconto di una frustrante e lenta realtà che, con il senno di poi, portò un'America distratta dal caso Lewinsky, ai fatti dell’11 settembre. In molti, prima di Wright, hanno raccontato la storia di questo attentato da diversi punti di vista, eppure il giornalista del The New Yorker è stato il primo a tentare con successo questo approccio analitico ed appassionante, grazie anche al realismo con cui è stato capace di dare un volto umano e non idealizzato a personaggi come lo stesso bin Laden o Sayyid Qutb, il politico ed intellettuale egiziano il cui pensiero estremista tanto influenzò il leader di Al Qaeda.
Il ritmo appassionante del libro è trasposto sullo schermo ed accentuato da vere registrazioni ed immagini che si alternano alla ricostruzione filmica e che, immaginiamo, continueranno ad essere presenti per tutto il corso della serie per intensificare il coinvolgimento emotivo degli spettatori ed il realismo del racconto.
Essendo The Looming Tower, di fatto, la storia di un fallimento, come accennavamo, non bisogna stupirsi che questa serie trasmetta una sorta di inappagamento, imposta anche a volte da un ritmo apparentemente pigro, che tuttavia è parte integrante, a nostro avviso, del realismo della serie. Come lo è l’umanizzazione dell’eroe stesso interpretato da Jeff Daniels, che fin dalle prime battute emerge come un uomo deciso, avvezzo a fare politica, ma anche fallace nella sua incapacità di mantenere una relazione mentre tradisce la moglie con diverse donne ed usa squallidi cliché per le sue conquiste.
https://www.youtube.com/watch?time_continue=116&v=zPnSe3KYrwA
The Looming Tower debutterà negli Stati Uniti su Hulu a partire dal 28 febbraio, mentre arriverà in Italia distribuita da Amazon Video.