The Librarians: la recensione del doppio pilot
La nuova serie di TNT, The Librarians, racconta il seguito delle avventure narrate nella trilogia originale
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Il "librarian" della storia – come la scrittura ci ripeterà una decina di volte – è Flynn Carsen (Noah Wyle), un uomo incaricato di proteggere la biblioteca nella quale sono custoditi una serie di artefatti magici. La sua selezione, le sue prime avventure e il rapporto con il suo mentore Judson (Bob Newhart) e l'impiegata Charlene (Jane Curtin) non verranno esplorati nel corso dell'episodio, ma non c'è niente che pregiudichi la visione per chi è a digiuno dei film originali. Il doppio pilot, che in conclusione, anche per la durata, può essere considerato come un ideale quarto film della saga, vede invece la formazione del nuovo gruppo di "librarians" (al plurale, come nel titolo della serie), che dovranno fronteggiare i vari pericoli futuri.
Partiamo con i difetti e descriviamo i primi cinque minuti in breve. A Berlino per qualche motivo si incontrano Flynn e Eve, il primo intento a manipolare una specie di sarcofago magico, la seconda impegnata in una sparatoria con due malviventi, il tutto mentre una bomba sta per esplodere. Dialoghi surreali, azione ridicola, incontro immediato con la partner (caso? destino? la serie non si espone) e il tutto che si conclude con un "I'm the librarian" (il primo di tanti) che si apre sui titoli di testa. L'approccio è questo: se vi rilassa, proseguite, se vi fa venir voglia di sbattere la testa al muro, fermatevi qui. Non c'è un solo momento serio, o serioso, in tutto il pilot. Le interpretazioni, soprattutto quella di Wyle, vanno dall'eccentrico allo stereotipato, tutto è sopra le righe, battute leggere sempre e comunque, cattivi che vogliono dominare il mondo perché sì: il contesto è di quelli in cui parole come "scagnozzo" possono essere usate a ragione.