The Leftovers 2x09 "Ten Thirteen": la recensione
Nel penultimo episodio della stagione ritroviamo Meg e scopriamo il modo in cui la sua storia si lega alle altre
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Tra i protagonisti mancava solo Meg a completare il cerchio. The Leftovers ci ha messo una stagione intera, nove episodi densi e spesso incomprensibili, a riprendere le fila di tutti i discorsi rimasti in sospeso nella prima stagione. Uno dopo l'altro, li ha ripresi sotto la sua ala, a Miracle, donando un senso ad ognuno di loro. Sono tornati tutti, e tutti hanno avuto il loro momento. Ogni piccolo grande mistero introdotto nella première è stato risolto e, sotto i nostri occhi, la serie ha tenuto da parte il più importante di tutti per il finale di stagione. Meg (una grande Liv Tyler) è protagonista, ma anche strumento narrativo. Porta con sé a Miracle la rabbia, la frustrazione, un dolore diverso da tutti gli altri e che – possiamo immaginarlo – sfocerà in qualcosa che accomunerà tutti i personaggi nel finale di stagione.
Queste sono le radici del dolore di Meg. Radici mai veramente abbandonate anche dopo che ha lasciato i Remnant, e che l'accompagnano per tutto il suo viaggio insieme a Tommy verso Jarden. Poi ci si metterà di mezzo il caso, il destino o in qualunque altro modo decidiamo di chiamarlo (la scelta è nostra, di sicuro la serie non ci dà una risposta) e un incontro sulla via condurrà a qualcosa di imprevisto. Al di là del grande colpo di scena, la rivelazione su Evie ha un valore ulteriore. È qualcosa che abbiamo già visto, in scala più piccola, nell'episodio stesso in occasione della scena della bomba sul bus. Anche se è il primo a cui pensiamo, non è il dolore fisico in sé che conta, ma è la reazione che crea, quella di strapparci alla quotidianità, alla serenità che non ci rendiamo nemmeno conto di provare, e ci fa vivere il momento.