The Last Movie Stars: la recensione

La docu-serie The Last Movie Stars, diretta da Ethan Hawke, racconta in modo interessante e coinvolgente luci e ombre di una coppia iconica

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La recensione di The Last Movie Stars, docu-serie in arrivo a dicembre su Sky e in streaming su NOW

L'entusiasmo, il rispetto e l'interesse di Ethan Hawke nei confronti della vita e della carriera di Paul Newman e Joanne Woodward permette a The Last Movie Stars di allontanarsi dai consueti schemi utilizzati dalle docuserie biografiche, rappresentando in modo equilibrato luci e ombre di due icone del cinema.

Una docu-serie dall'approccio originale

I sei episodi che sono stati presentati in anteprima italiana alla Festa del cinema di Roma 2022, in arrivo a dicembre su Sky e NOW, usano come base di partenza le trascrizioni delle interviste che Newman aveva fatto realizzare con l'obiettivo, poi abbandonato, di realizzare un progetto autobiografico. A disposizione del regista non ci sono le registrazioni audio, distrutte proprio da Paul, ma i testi delle parole di membri della famiglia, amici, colleghi e collaboratori, che sono rimasti a lungo chiusi in scatole. Il filmmaker ha affidato il materiale ad altre celebrità per riportare in vita le dichiarazioni che vengono collegate dalla narrazione e dalle riflessioni di Hawke, regalando un approccio in grado di andare oltre i confini del racconto di una coppia e diventando un modo per parlare dell'intero mondo del cinema e dello spettacolo.
Gli attori coinvolti, come Laura Linney e Zoe Kazan o Sam Rockwell e Josh Hamilton, contribuiscono ad arricchire la narrazione con i propri ricordi e commenti, e non si può non notare come le interazioni tra Ethan e sua figlia Maya, con cui ha recentemente realizzato anche una diretta Instagram ricca di insegnamenti che le nuove generazioni di attori (e aspiranti tali) dovrebbero ascoltare con attenzione, seppur limitate, lasciano la voglia di poter avere un progetto realizzato totalmente in "casa Hawke".

The Last Movie Stars racconta la storia di Paul e Joanne dal loro primo incontro in occasione di una produzione di Picnic alla morte di Newman, ripercorrendo cinque decadi di matrimonio e carriera senza esitare a ricordare anche i momenti più bui come l'alcolismo contro cui ha lottato l'attore, la tragedia che lo ha spinto a dedicarsi al mondo delle corse automobilistiche, l'impegno di Joanne nel provare a trovare un equilibrio tra lavoro e famiglia e il suo coraggio nella scelta di ruoli che hanno evidenziato tutto il suo talento e la sua sensibilità, senza dimenticare l'impegno delle due star per le cause in cui credevano e i punti di contatto tra le parti portate sugli schermi.

Il lato più umano di due icone

I sei capitoli risultano esaustivi e coinvolgenti, accompagnando gli spettatori alla scoperta di due figure che nel corso del tempo sono diventate quasi unidimensionali e che finalmente ritornano a venir rappresentate come esseri umani, con tutti i loro pregi e difetti, e non come icone da ammirare e idolatrare senza una vera dimensione critica. Le interpretazioni di George Clooney e Laura Linney, a cui è stato affidato l'arduo compito di leggere le dichiarazioni di Paul e Joanne, sono ben equilibrate e a tratti davvero emozionanti, e non si possono non citare anche l'ottimo lavoro compiuto da Zoe Kazan nei panni della prima moglie di Newman e di Brooks Ashmanskas in quelli di Gore Vidal.
L'analisi del percorso compiuto dalle due star è precisa e attenta nel rivelare i retroscena dei titoli che hanno regalato premi e fama ai due coniugi, dando spazio anche ai rispettivi momenti di difficoltà e ai dubbi come quelli di Woodward sulle conseguenze della scelta di avere figli in uno dei periodi più luminosi della sua attività come attrice. Le scene tratte dai film e dalle serie di cui sono stati protagonisti sono selezionate con grande attenzione e intelligenza, sfruttando un montaggio dinamico e ben cadenzato anche grazie alla colonna sonora, che propone una selezione di brani originale e a tratti sorprendente, e all'utilizzo di foto, video inediti privati e spiegazioni che collegano i vari tasselli della storia.

Uno degli elementi più interessanti è la rappresentazione del lato privato di Paul e Joanne, in particolare grazie alle testimonianze delle figlie e dei nipoti, che parlano in modo onesto e senza filtri di due genitori imperfetti che sono però riusciti a lasciare un segno indelebile e, una volta diventati nonni, diventare un punto di riferimento affettivo e un esempio da seguire. Come ricorda Hawke in una delle sequenze più significative di The Last Movie Stars, gli innumerevoli premi, ora rimasti in un angolo a prendere polvere, hanno infatti meno significato rispetto ai legami umani e a ciò che si lascia in eredità, infischiandosene anche dei commenti e delle battute ironiche sulle proprie attività imprenditoriali a scopo benefico.

Un racconto che coinvolge gli spettatori fino all'ultimo

La docuserie firmata da Ethan Hawke convince e conquista, permettendo a ogni tipologia di spettatori, anche a chi non conosce nessun dettaglio di Paul Newman e Joanne Woodward, offrendo un ritratto umano e di un'intera generazione, dissezionando il concetto di "stella del cinema" ed evidenziando i meccanismi che hanno contribuito ad acuire eventuali attriti, come la creazione dei media di un'immagine della coppia che in più di una fase della loro vita non corrispondeva alla realtà. Il rispetto con cui il regista si è avvicinato agli elementi potenzialmente maggiormente controversi non scivola mai nell'agiografia e The Last Movie Stars rimane, fino alla sua conclusione, è un vero e proprio regalo per chiunque venga attirato dalla luce splendente delle stelle del cinema.

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