The King of Fighters XIV, la recensione

Il nuovo capitolo di una serie storica ne cambia la veste grafica tradizionale e la rende leggermente più accessibile: la recensione di The King of Fighters XIV

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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The King of Fighters XIV è in 3D. Si rassegni l'appassionato della serie a questa quasi condanna, un cambio di rotta nella rappresentazione visiva del picchiaduro che SNK ha dovuto attuare probabilmente più per ragioni di budget che per altri motivi, anche perché, venendo dalla bidimensionale magnificenza visiva del tredicesimo capitolo della serie proprio non si capirebbe perché altrimenti ricorrere per il suo seguito ad una tridimensionalità banale, che per nulla rende giustizia ai magnifica personaggi creati da SNK nel corso degli anni. Dal punto di vista squisitamente tecnico, The King of Fighters XIV è un gioco sufficiente, con modelli dalla qualità altalenante, animazioni non del tutto convincenti e, almeno, fondali di pregevole fattura. A parte questo difetto però si tratta di un gran bel picchiaduro, ed è quanto ci interessa di più.

Il quattordicesimo capitolo della saga è massiccio, soprattutto nel roster, che conta ben 51 effettivi, ma anche nelle modalità di gioco, che non saranno particolarmente elaborate, ma fanno il loro dovere, ovvero quello di fornire al giocatore un'offerta ludica di indiscutibile sostanza, anche se, lo sappiamo, nonostante la quantità di contenuti inseriti nella componente single player è nel multiplayer che si va a rintracciare l'elemento che ne determina la longevità per l'appassionato medio. E allora benissimo una modalità storia ricca di incontri, aperta e chiusa da filmati di buona fattura e scene ben disegnate, con un cattivo, Antonov, che poi tanto cattivo non è, e un boss finale che vi lasciamo il (dis)piacere di conoscere, bene le missioni, che consentono di capire quali siano le migliori combo a disposizione dei componenti del roster, ordinaria amministrazione la modalità Versus, ma interessa capire la qualità del multiplayer online: discreta, è generalmente facile trovare qualcuno con cui giocare, ma la qualità dei match è altalenante, fluidissimi o massacrati dal lag.

[caption id="attachment_159766" align="aligncenter" width="600"]The King of Fighters XIV screenshot The King of Fighters XIV - screenshot[/caption]

Quanto il gioco propone sarebbe comunque inutile se non supportato da un impianto di gioco all'altezza, e non si perde in The King of Fighters XIV una sapienza picchiaduristica ventennale, anzi, la si ritrova quasi così com'è sempre stata, con qualche piccola concessione alla facilità di fruizione, ma non alla semplicità. Il titolo è quindi un picchiaduro a incontri assolutamente tecnico, come da tradizione, che non lascerà scontentati gli appassionati alla ricerca di complesse combo, cancel al limite ed in generale tutto quello che richiede al giocatore movimenti precisi e combinazioni da effettuare con un tempismo totale. Qualcosa interviene a mitigare la rigidità del sistema di gioco, come la combo automatica, performabile con ripetute pressioni del pugno debole, fino ad una spettacolare conclusione: scenografica, facile da effettuare, fa in realtà poco danno rispetto alle combo che chi sa il fatto suo riesce a inanellare, quindi il suo inserimento nel sistema di combattimento è indolore. Anche l'inserimento di una sola barra speciale è funzionale alla semplificazione dell'azione, ma permette anche elucubrazioni strategiche: meglio attivare la modalità Max al suo riempimento, utilizzando mosse speciali più potenti di quelle standard, o lasciarla lì piena, in attesa di scatenare un attacco devastante?

"The King of Fighters XIV riesce a camminare in perfetto equilibrio sul confine tra il picchiaduro più tecnico e quello più accessibile"

Ecco quindi spiegato come The King of Fighters XIV riesca a camminare in perfetto equilibrio sul confine tra il picchiaduro più tecnico e quello più accessibile. La maggior parte della sua sostanza ludica pesa sui quarti di luna, sulle pressioni simultanee, sulle cancel, sulle complesse combinazioni, ma bastano un paio di espedienti, insieme ad un ritmo di gioco non frenetico, a renderlo perfettamente fruibile anche a chi non ha passato anni con in mano un arcade stick (periferica comunque consigliatissima, visto il discutibile D-Pad del DualShock 4).

[caption id="attachment_159765" align="aligncenter" width="600"]The King of Fighters XIV screenshot The King of Fighters XIV - screenshot[/caption]

Nel giudicare quindi nel complesso il nuovo capitolo della serie picchiaduro di SNK si può senz'altro affermare che i timori suscitati al momento dell'annuncio, dovuti ad una sensazione di trascuratezza che le prime immagini non potevano non suscitare, si sono rivelati infondati. Il comparto grafico poche migliorìe ha subìto rispetto a quanto visto in origine, ed è comunque l'aspetto meno curato della produzione, ma tutto il resto, dal gameplay al comparto sonoro, è di apprezzabile qualità. E' difficile scacciare un po' di mestizia, quando magari capita di rivedere la meravigliosa bidimensionalità del suo predecessore, ma The King of Fighters XIV rimane un titolo godibilissimo, probabilmente il massimo che la compagnia giapponese avrebbe potuto ottenere con un budget tutt'altro che stellare.

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